Si inasprisce il confronto tra le varie fazioni interne al Partito Democratico in clima di imminenti elezioni, e con esso anche i toni utilizzati dagli esponenti della minoranza che si domandano “Un segretario in scadenza, che ha anche subito la sconfitta al referendum, come puà gestire le elezioni e fare le liste ?”.
A gran voce viene quindi chiesta la convocazione del congresso nazionale da parte dell’attuale Presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, affermando che “se non fa il congresso è Renzi che vuole la scissione”.
Dall’altra parte l’ala renziana, che ancora mantiene la propria maggioranza, punta il dito contro i “riservisti”, entrati improvvisamente in campo per “far vincere gli altri”. Matteo infatti rimane integerrimo sull’intenzione di andare al voto il prima possibile, con il congresso che verrà convocato entro dicembre 2017, congresso che spetta al presidente del partito e non al segretario convocare – sottolineano gli esponenti del partito – facendo notare il “desiderio di visibilità” che si cela dietro gli attacchi della minoranza, improvvisamente resuscitata in clima elettorale.