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Grillo: Troppe cause con gli espulsi M5S, così non si avanti

«O tiriamo dritto e dimostriamo al giudice che tu, Beppe, sei il capo politico e puoi scegliere chi ti pare da mettere in lista, oppure tentiamo una mediazione con Mauro Giulivi».
Questa la risposta degli avvocati di Grillo alle sue perplessità sul da farsi per quanto riguarda gli espulsi M5S.

Come riportato su La Stampa, il comico è infuriato ma anche spaventato dall’idea che si ripeta l’incubo di Genova: ricorsi e controricorsi in tribunale, una campagna elettorale condizionata da liti interne, infine: la sconfitta.

A ogni elezione online dei candidati 5 Stelle, c’è almeno un ricorso e si finisce dagli avvocati. «Non si può andare avanti così, dobbiamo cambiare qualcosa nel nostro metodo, dobbiamo tutelarci» è il pensiero del leader, ma anche di Davide Casaleggio e del suo staff.

Grillo ne ha abbastanza di tutto questo ma sa anche che una deroga alle decisioni imposte, anche per una sola persona, potrebbe tirarsi dietro un fiume di altri ricorsi.
Se invece Grillo dovesse andare davanti al giudice con l’intenzione di sostenere che «è nelle sue prerogative di garante e capo politico» dichiarare come «legittima la squadra di candidati votati dalla rete lo scorso 9 luglio, il comico si esporrebbe alle stesse accuse subite a Genova: il voto online è una farsa perché tanto decidono tutto Grillo e Casaleggio.

Che fare dunque? Oggi gli avvocati delle parti si sentiranno per tentare un ultimissimo accordo, pur sapendo che Grillo d’istinto vorrebbe far fuori ogni piantagrane, soprattutto uno come Giulivi, fidanzato della parlamentare Chiara Di Benedetto, sospesa per il caso firme false di Palermo e considerata vicina alla fronda ortodossa di Riccardo Nuti (altro deputato in via d’uscita dal M5S) e Roberto Fico.