Marano – Il riesame ha deciso che Aniello e Raffaele Cesaro resteranno in carcere.
I fratelli del parlamentare di Forza Italia, Luigi Cesaro, furono coinvolti nell’inchiesta sull’area Pip di Marano, e sui presunti legami con l’organizzazione criminale dei Polverino.
L’accusa è di concorso esterno in associazione mafiosa, riciclaggio, minaccia e falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale, reati aggravati dalla finalità mafiosa.
Dopo il sequestro di beni immobili ai danni dei fratelli del valore di circa 70 milioni di euro, per la procura si sarebbero avvalsi “delle condizioni di forza e dei vantaggi derivanti dall’essere in società con gli esponenti apicali del clan Plverino, dispiegano il potenzile potere intimidatorio in ogni fase dell’iter amministrativo procedurale”. Questo al fine di “improrre al sindaco di Marano dell’epoca una variante al piano regolatore per l’approvazione del Pip”.