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Indagato il sindaco Sala. Nel mirino un appalto da 4,3 milioni

Indagato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala per turbativa d’asta. Nel mirino, un appalto da 4,3 milioni di euro.

Sulla questione Expo, subentra anche l’indagine per turbativa d’asta a carico del sindaco di MilanoGiuseppe Sala. La sua situazione giudiziaria così si complica per l’aggiunta di tale ipotesi di reato da parte della procura generale.

All’attenzione dei magistrati – come scrive il Corriere della Sera – è finita una fornitura di 6mila alberi compresa nel principale appalto dell’esposizione, quello da 272 milioni di prezzo base per la realizzazione della piastra.

Tale fornitura è stata affidata alla Mantovani nel Luglio del 2013, con 716 euro come costo di ogni pianta, per un totale di 4,3 milioni di euro. Quattro mesi dopo, l’impresa ha stipulato un contratto di subfornitura con un vivaista per 1,6 milioni totali, ovvero 266 euro a pianta.

La società guidata da Sala ha chiarito i motivi di tale affidamento diretto per motivi di urgenza, anche se poi, gli alberi sono stati piantati nell’autunno dell’anno successivo.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera “in seguito a interessamenti politici regionali che miravano a non escludere dalla gara i vivaisti lombardi, l’appalto per gli alberi avrebbe dovuto essere separato dal bando principale. La gara si doveva riformulare in modo da consentire l’accesso anche ad aziende che non avessero partecipato al bando sulla piastra. Si è deciso di affidare la fornitura direttamente a Mantovani in quanto il vivaista incaricato non è riuscito a garantirla”.

La procura di Milano aveva deciso di non contestare i fatti così come la retrodatazione di un documento che il 30 maggio 2012 consentì di cambiare in corsa due dei membri della commissione di valutazione delle offerte. Dopo la richiesta di archiviazione dei pm, a cui il gip si era opposto, è stata la procura generale a prendere in carico le indagini.

Sala era stato iscritto nel registro degli indagati solo per la retrodatazione del documento. Questo ha portato, lo scorso dicembre, l’ex commissario unico ad auto-sospendersi per alcuni giorni dalle sue funzioni di primo cittadino.

Sono indagate altre sei persone, tra imprenditori e dirigenti di Expo, per ipotesi di reato diverse. La nuova inchiesta, quella sulla fornitura degli alberi, si è inserita nel solco creatosi in seguito allo scontro avvenuto tre anni fa a Palazzo di Giustizia tra il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati e il pm Alfredo Robledo.

Ecco le parole di Sala in merito alla nuova contestazione:

<<La storia, purtroppo, si ripete. Anche questa volta è un articolo di giornale a diffondere notizie di un provvedimento che mi riguarderebbe e che è ancora coperto dal segreto istruttorio. Non intendo commentare in alcun modo ogni possibile iniziativa della Procura Generale. Non lo farò né oggi né in futuro. Provo solo una profonda amarezza, soprattutto pensando a quanto ho sacrificato per poter fare di Expo un grande successo per l’Italia e per Milano. Troverò in ogni caso in me le motivazioni per continuare a svolgere con la massima dedizione possibile il mio lavoro al servizio della mia città>>.