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La piccola Aurora: morta in casa a nove mesi, il padre “Mai stata da un pediatra”

E’ stata una “morte bianca” (nome comune della sindrome da morte in culla, ndr)” quella della piccola Aurora secondo il padre della bambina di nove mesi morta di stenti nella notte tra il 26 e il 27 febbraio dello scorso anno a Milano.

L’uomo, interrogato dai giudici della Corte d’Assise, ha raccontato che la sua famiglia aveva “gravi problemi finanziari” al punto da spingerlo a chiedere aiuti alimentari sia alle suore dell’Opera San Francesco che alle Suore Missionarie Della Carità. “Ma ad Aurora non è mai mancato il latte – ha detto – Quando potevo, lo compravo e anche dopo la sua morte in casa c’erano ancora delle scorte. Evitavo persino di fumare per darle da mangiare”. Tale affermazione è stata contestata dal pm. Falchi ha spiegato di non avere mai portato la figlia dal pediatra “perché non sapevo dove andare a prendere i soldi. Mia madre adottiva era anche lei una pediatra, e si faceva pagare bene”.

L’uomo ha poi raccontato che sua moglie “chiedeva consigli a un’amica” sull’alimentazione e le cure di Aurora, che era una “bambina allegra, serena, molto solare”. (ANSA)