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Matthews punisce i Bulls. Due parole su Jokic e DeRozan

Questa volta non basta il solito Jimmy Butler ai Bulls:

https://www.youtube.com/watch?v=FkzjJOsMw8A

Doppio blocco sul perimetro, D.Williams sfrutta il cambio difensivo contro Mirotic, lo batte in pallaggio, Wade è costretto all’aiuto: Deron scarica per Wesley Matthews appostato nel “wing”: canestro e vittoria per i Mavs. Terza vittoria consecutiva per Carlyle e soci con Barnes che mette a referto 20 con 8/17 da campo, doppia doppia per D.Nowitzki da 10+10 rimb e l’impatto di J.J Barea dalla panca: 12+6 assist, 5/8 dal campo in 18 minuti. Bulls ancora del tutto indecifrabili: Zipser di nuovo in quintetto, Hoiberg lo propone da 4 con Butler e la coppia Carter-Williams-Wade sul back court, mentre Rondo polemizza con le rotazioni proposte dal suo allenatore. Intanto Chicago mantiene l’ottavo posto ad Est seppur con un record negativo di 21-22: a preoccupare, ovviamente, è la qualità della pallacanestro proposta.

Qualità che,invece, ritroviamo eccome in un altro giocatore:

Dopo i 30+11 di ieri ai Magic, arrivano i 29 punti, 15 rimbalzi, 3 stoppate, 12/22 dal campo e +21 di plus/minus per Nikola Jokic nella vittoria dei Nuggets contro i Lakers per 127-121. Da rimarcare anche la prova del rookie I.Zubac autore di una doppia doppia da 11+13 rimb con 5/11 dal campo. Ritornando al lungo serbo scelto al draft del 2014, le due parole del titolo si riferiscono in particolare sia alle statistiche messe su quest’anno sia al suo modo di interpretare il ruolo grazie a mani educatissime che gli consentono di mettere in ritmo i compagni sia dal post che in situazioni di fronte a canestro o in punta o dal gomito. Partiamo dalle statistiche: ultime dieci partite con una media di 21.2 punti, 5.4 assist e 9.8 rimb con il 62% dal campo. Un offensive rating di 129 ed un Offensive box plus/minus di 5.9 che accoppiato con il defensive (1.3) misurano una efficienza generale di 7.1. Colpisce anche la percentuali dei tiri da tre tentati (1.4), notevolmente ridotta rispetto ad altri lunghi come Cousins (4.8), Embiid (3.1),K.A.Towns (1.9) e M.Turner (1.6). Il serbo però ha nell’assist la sua arma: 3.8 assist di media a partita, solo Cousins che ha di più con 4.2. Situazioni come quella della partita contro Orlando:

Qua in riceve dal gomito in situazione di  post alto con Vucevic che difende su di lui, usa la mano destra in maniera strepitosa per seguire il taglio di Mudiayi che va a canestro:

Un’ arma offensiva da sfruttare in una squadra che è terzultima come utilizzo del midrange nei set offensivi: solo 10.8 punti di media a partita.

Nell’altro caso abbiamo il re del midrange, il signor DeMar DeRozan:

https://www.youtube.com/watch?v=NNt2mTJp3w8

36 punti, 11 rimb e 13/28 dal campo nella vittoria per 119-109 dei Raptors contro i Nets. Stagione in cui l’utilizzo del tiro da tre da parte del numero 10 è notevolmente ridotto rispetto agli anni scorsi: 1.4 i tiri tentati a partita con il 24% contro 1.8 ed il 34% dell’anno scorso, inoltre la percentuale dei tiri che provengono dagli assist si sono ridotti della metà negli ultimi due anni: 25% contro il 41% della stagione 2014/2015. Dando un occhio alla shot chart inoltre emerge che:

Questa si riferisce all’utilizzo del tiro da tre nella passata stagione. Di contro abbiamo l’uso che ne sta facendo quest’anno:

DeRozan guida la lega nella classifica di tiri dal campo tra i 10-14 piedi cos’ come dai 15-19:  dai 2.9 ai 3.7 a partita. Il che significa che 13.2 punti dal mid-range a partita, la media più alta della intera NBA.  Quello che colpisce è soprattutto la sua efficienza: quasi il 60% da 10–14  ed il 50% da 15–19. Considerando tutto, tra mid-rage, mid-center, angoli e linea dei tiri liberi ci avviciamo ad una cifra assurda di quasi il 65% a livello di scoring chart. La percentuale di tiri presi e realizzati ha il suo apice in particolare nei terzi periodi.

 

 

 

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