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Montanari: “D’Alema mi chiamò e mi consigliò di fare l’assessore con la Raggi”

Roma, 17 giu – “E’ vero, mi ha chiamato D’Alema. E mi ha consigliato di fare l’assessore alla Cultura in una giunta della Raggi“. Lo storico dell’arte Tomaso Montanari conferma quanto riportato da Repubblica sulle posizioni dell’ex premier a favore della candidata grillina e da lui smentite. E spiega: “Mi ha fatto piacere che il Movimento abbia costruito una parte importante del programma sulla cultura per Roma partendo dai miei libri” e riferisce che D’Alema, che conosce dai tempi degli studi comuni alla Normale, lo chiamò perché “come molti, era incuriosito dal fatto che uno come me, di sinistra, venisse chiamato dal M5S” e gli disse che se avesse accettato l’incarico di assessore alla Cultura in una giunta Raggi “avrei di certo fatto bene. Lo diceva non tanto per la Raggi, ma pensando a Roma”, “era un discorso disteso, ed ampio. Abbiamo ragionato della rottura del rapporto tra l’elettorato di sinistra e il Pd. Entrambi d’accordo, come sul fatto che il Pd di Renzi non fa più parte della foto di famiglia del riformismo europeo”, “è difficile continuare a considerare il Pd una forza di sinistra. Penso alla riforma costituzionale. Per una sinistra radicale al 5% e pezzi del Pd diventa naturale guardare al M5S. Qualcosa di simile accade in Spagna. E d’altra parte è un processo in atto da mesi. Sa chi c’era all’evento ‘Emergenza cultura’? Fassina, Civati, Tocci e i parlamentari grillini”. Perché allora questa reazione da parte dell’ex premier? “Non capisco, forse è perché siamo alla vigilia di un voto importante – che il Pd perderà – e qualcuno si appresta a indicarlo come capro espiatorio. Cosa bizzarra, perché – lo dico con rispetto – non credo sposti molti voti”.