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Napoli, provincia – Due anni fa diede fuoco ad una donna, ora è già a casa

Nuova svolta nella vicenda dell’omicidio della donna  prima uccisa a colpi di pistola e poi bruciata.

Dopo le condanne di venti anni e di dieci per i due responsabili dell’omicidio, ieri è stato eseguito nei confronti di uno dei due un ordine di carcerazione ai domiciliari da parte del tribunale di Napoli Nord.

Il corpo della donna, residente a Sant’Antimo, fu trovato il 16 novembre 2015 a via Torriello Separiello in una zona isolata a bordo di una Fiat Doblò: fu prima uccisa a colpi di pistola e poi data alle fiamme. I responsabili sono un 44enne di Sant’ Antimo condannato a venti anni di reclusione ed un 22enne di Afragola, il fidanzato della figlia della vittima: per lui 10 anni di reclusione. Le richieste iniziali erano rispettivamente di ergastolo e 20 anni. Queste le sentenze di primo grado emesse il 1 febbraio.

Seconda la ricostruzione fatta dagli inquirenti, la donna si sarebbe recata a casa del 44enne per risolvere alcuni problemi. Dopo una discussione, i due si sarebbero spostati in macchina, una Fiat Doblò, a Via Separiello dove si è consumato l’omicidio. Successivamente l’uomo avrebbe chiamato in causa il 22enne che si sarebbe presentato sul luogo del delitto con la sua macchina. Dopo aver dato fuoco al corpo della donna, i due sarebbero ritornati a casa del 44enne per liberarsi dell’arma del delitto e degli abiti sporchi di sangue.

Ora, proprio il ragazzo di 22 anni è stato arrestato per concorso in omicidio, ricettazione e porto abusivo di arma da fuoco: fatti avvenuti secondo l’accusa proprio tra il 16 ed il 17 febbraio del 2015. Successivamente è stato trasportato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.