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Napoli, Provincia – sigilli ad una “casa a luci rosse”: proprietario denunciato

Sigilli ad un bilocale di Varcatuto, un uomo è stato denunciato per sfruttamento della prostituzione. Impiegate due donne si nazionalità brasiliana ed un transessuale.

Siamo a Varcaturo, tra via San Nullo e via Grotta dell’orno, dove ieri pomeriggio c’è stata un’operazione delle forze dell’ordine contro lo sfruttamento della prostituzione lungo il litorale domizio. A seguito di un’azione di controllo, c’è stato un blitz da parte dei carabinieri della tenenza di Giugliano diretti dal capitano Antonio De Lise.

L’azione è avvenuta a seguito di un servizio di appostamento: i militari hanno notato un viavai sospetto all’esterno di uno stabile. Successivamente è scattato il controllo che ha portato alla scoperta della “casa a luci rosse”. All’interno dello stabile sono stati trovati soldi, preservativi e lubrificanti. Due ragazze brasiliane ed un transessuale erano dediti a praticare “il mestiere più antico del mondo”.

Un vero e proprio mercato del sesso quello che avviene sul litorale, con le forze dell’ordine impegnate a disporre controlli ed azioni in molte zone: lungo la via Appia, la fascia costiera che comprende Licola e Varcaturo, ma anche la stessa Giugliano. Ora gli inquirenti sono impegnati a ricostruire la vicenda per cercare di capire se l’uomo arrestato abbia messo in piedi l’attività da solo o se si tratti di un semplice ingrannaggio di un’attività dientro la quale ci sarebbe la mano della criminalità organizzata.

Non è infatti il primo caso.  Lo scorso 17 aprile i carabinieri eseguirono l’arresto, in flagranza, di un 50enne ed un 42enne. Un centro massaggi trasformato in un bordello. All’interno del centro operavano tre straniere, tutte al di sotto dei 35 anni che offrivano oltre ai servizi di massaggio, bel altro. A gestire il tutto erano due persone che mettevano a disposizione la struttura e organizzavano alle tre ragazze il lavoro da svolgere. I due capi erano proprio il 50enne del rione Traiano e la 42enne, di origine salvadoregne, residente a Chiaiano.

L’attività delle tre donne veniva organizzato tramite un telefono cellulare: i due rispondevano alle chiamate dei clienti fissando gli appuntamenti e concordando in anticipo le tariffe. Proprio il telefono è stato rinvenuto al momento del blitz e posto sotto sequestro insieme ad alcune decine di euro: probabilmente il pagamento di recenti prestazioni. La struttura era dotata di diverse camere in cui esercitavano la prostituzione: un ambiente essenziale, con un materasso in gomma ed i servizi igienici a disposizione. I clienti venivano attirati mediante inserzioni telefoniche e su siti internet.