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Il Napoli vince a San Siro con la nonna sull’orlo di una crisi di otite. Milan Napoli 1 – 2

Non so se le orecchie fischiano anche nell’aldilà. Se sì, la povera nonna col trolley mi starà insultando perché ancora esagero con i se: se Insigne avesse segnato con quel tiro a pallonetto da centrocampo e se Gigio Donnarumma avesse colpito più forte con la testa “bucando” Reina, Milan Napoli sarebbe finita 2 a 3 entrando di diritto nelle partite da leggenda.

Ma come da sempre sostiene Rocco Siffredi, spesso la vita è questione di centimetri e quindi stiamo a parlare, semplicemente (si fa per dire) di una strepitosa vittoria degli azzurri contro la squadra di mister Montella. Il titolo più significativo, a mio avviso, è quello del Mattino, in prima pagina: “La vittoria della sofferenza”.

Senza molti titolari, i partenopei riescono a imporre il proprio gioco anche ai rossoneri e Maurizio Sarri sorride di fronte alle critiche dei commentatori. Quando giochi contro il Milan non può mai essere una passeggiata. E poi, diamine e chiedendo ancora scusa alla nonna, Mertens se n’è mangiati almeno tre e Callejon almeno uno, se almeno il primo mancato del belga fosse entrato, sul 3 a 0 la partita sarebbe stata completamente diversa.

Altro titolo bello e significativo, quello di Gianluigi Trapani sul Napolista: “I primi 30 minuti effetto Maradona e poi effetto Bruscolotti”. In realtà la prima pagella seria al Napoli la si potrà dare tra un mesetto. Martedì la Fiorentina per il passaggio di turno in Coppa Italia, una discreta serie di partite non proibitive in campionato e poi… il Real Madrid, i blancos di Cristiano Ronaldo in Champions.

Se il Napoli sarà ancora a combattere per tutte e tre le competizioni, il salto di qualità potrà considerarsi realizzato. Con un allenatore che, finalmente, fa giocare tutta la rosa. Il mio voto più alto va ad Adriano Galliani, che irrompe negli spogliatoi degli avversari, a fine partita, ma solo per fare i complimenti, non per distribuire cazziatoni e per insultare la terna arbitrale (riga in memoria di  Lucianone Moggi bianconero).

Soltanto oggi sapremo se la vittoria di ieri è soltanto di Sarri o un po’ anche di Pirro. Roma e Juventus ce lo diranno. Forza Cagliari, forza Lazio e naturalmente, sempre forza Napoli.

Giuseppe Pedersoli