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Napolitano contro il voto anticipato: “Un Paese civile aspetta la fine della legislatura”

Torna a parlare il Presidente emerito della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano. Le sue sono parole che non lasciano spazio a dubbi: Napolitano è contro il voto anticipato.

Nei fatti, il suo monito è in direzione nettamente contraria agli accordi che i partiti politici maggioritari pare abbiano trovato per andare al voto entro giugno. Una mossa che, seppure rilevante, non scompagina lo scacchiere politico attuale, vista la ferma volontà, sia di Renzi che di Grillo, di andare alle urne il prima possibile.

Infatti, sembra che ci sia un ‘tacito patto’ tra Pd, MoVimento 5 stelle e Lega per accelerare sulle modifiche da apportare alla legge elettorale del Senato, uniformandola a quella della Camera. Un accordo che prevede l’approdo in Aula della riforma per il prossimo 27 febbraio, e che potrebbe portare al voto entro giugno 2017. Uno scenario che non convince affatto l’ex Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha commentato:

“Nei paesi civili alle elezioni si va a scadenza naturale e a noi manca ancora un anno. In Italia c’è stato un abuso del ricorso alle elezioni anticipate”.
“Bisognerebbe andare a votare o alla scadenza naturale della legislatura o quando mancano le condizioni per continuare ad andare avanti. Per togliere le fiducia ad un governo deve accadere qualcosa. Non si fa certo per il calcolo tattico di qualcuno…”.

 

Matteo Salvini, anche stavolta non si è fatto attendere e su Facebook attacca:

“Nei paesi civili chi tradisce il proprio popolo viene processato, non viene mantenuto a vita come parlamentare, presidente e senatore”.