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Ponticelli-Il pentito Capasso svela i segreti del clan De Micco

Ponticelli– Continuano le operazioni di contrasto alla criminalità organizzata.

Nel corso delle ultime attività investigative, gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Napoli hanno ricostruito tutte le attività malavitose del clan De Micco di Ponticelli e, grazie alle dichiarazioni di un nuovo collaboratore di giustizia, sono riusciti a scovare i segreti dell’organizzazione. Si tratta di Rocco Capasso, collaboratore di giustizia dallo scorso giugno. Il Capasso ha ammesso di appartenere al clan De Micco delineando agli inquirenti la struttura e i ruoli ricoperti dagli affiliati.

Ero un jolly per il clan –dichiara Capasso– normalmente, dopo un omicidio ero io che mi occupavo di tagliare le armi utilizzate. Salvavamo solo i caricatori. Custodivo le armi in via Luigi Crisconio. Ero io che andavo a prenderle quando mi venivano chieste per  commettere qualche azione della quale venivo a conoscenza solo dopo la commissione. 

Circa i contatti tra i diversi membri del clan,  il Capasso rivela che questi avvenivano tramite sms da schede usa e getta.

Abbiamo schede telefoniche dedicate dalla Lyca-mobile che durano 15-20 giorni. Usiamo solo messaggi. Nel caso in cui non rispondiamo ci mandiamo uno squilli ma non dobbiamo rispondere. Le schede le procurava Montaoino Daniele. Dopo l’arresto a comprarle era Rolletta Rosario. Usiamo dei soprannomi. Luigi De Micco è Direttore; Davide Principe è Ciccio; De Martino Antonio, Pareggio; Autore Antonio, Ram; il mio soprannome è Custode; Carbone Pasquale è Simile. Questi sono i contatti che ho io. De Micco Luigi ha altri contatti. Sicuramente ha Nicola, Mimmo il cognato di Fabio Riccardi, Giuseppe Borriello detto  Chupa Chups. Infine, Antonio De Martino ha sicuramente anche contatti che ha Luigi De Micco perché lo sostituisce nella reggenza del clan. Da quello che si diceva, le schede prendevano alla ferrovia. I messaggi che ci mandavamo erano in codice. Uno era via Crisconio; Due la casa di Montanino Daniele; Tre la piazza di Adelaide tra via San Rocco e via Risanamento; Quattro dove abita la mamma di Gennaro Volpicelli; Cinque via Botteghelle; Sei l’appartamento dove dormivano De Micco Luigi, De Bernardo e Salzano.

Le dichiarazioni del Capasso hanno consentito agli inquirenti di decifrare pagine e pagine di intercettazioni criptate e di far luce sulla rete di rapporti del clan De Micco.