Il 14enne, vittima del presunto stupro nella sede del PD ad Acerra sabato pomeriggio, è stato sentito due volte dalle autorità: sarebbero state riscontrate delle incongruenze. Negativo l’esame obiettivo.
In ospedale non sono state riscontrate evidenze di violenze subite, ma questo non significa che non ci siano state. Le indagini proseguono sempre con la massima cautela e la massima riservatezza cercando in primis di tutelare tutti i soggetti coinvolti – affinchè non vengano dati in pasto all’opinione pubblica – e cercando di fugare i molti dubbi che, ancora, avvolgono questa vicenda. Il caso è dela Procura di Nola.
Un uomo di 37 anni è stato prima interrogato subito rilasciato: ha negato i fatti a lui contestati constatando alche alcune divergenze nelle due versioni presentate dal 14enne ai carabinieri. L’uomo è stato poi rilasciato non essendoci elementi validi a suo carico. Ora il prossimo passo degli investigatori è verificare la veridicità della dinamica del presunto stupro in base al racconto della vittima: si era recato ad Acerra per andare a trovare la madre ed i fratelli, egli, infatti, risulta residente in un’altra città della provincia di Napoli in compagnia del padre, separato dalla moglie. Le indagini sono portate avanti dai carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna coadiuvati dai colleghi di Acerra.
Il ragazzo è stato ascoltato già due volte: il suo racconto presenterebbe alcune incongruenze. Inoltre il referto ospedaliero parla di un esame obiettivo negativo: non ci sono evidenti “lesioni escoriative o di altra natura visibili o riferibili a violenza subita”. Questo non significa che non abbia subito violenza: il reato, quello di violenza sessuale, si configura anche con semplici palpeggiamenti. Quello che è fondamentale stabilire è se il 14enne dica la verità o meno. Ulteriori sviluppi sono attesi nei prossimi giorni. Resta sotto sequestro la sede del PD: il luogo del presunto stupro.