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Frattamaggiore – Ragazzo vive 15 anni con un tubo dimenticato nell’addome

Caso di malasanità: vive per 15 anni con il tubo del drenaggio di 25 centimetri nell’addome. I medici lo avevano dimenticato dopo un’operazione per appendicite. 

Altro caso di malasanità: ha vissuto per 15 anni con un tubo di 25 centimetri nell’addome. E’ successo ad un ragazzo di 31 anni di Frattamaggiore, G. D. A. , sposato e residente da qualche anno nel vicino comune di Orta di Atella; una promessa del calcio della Real Frattaminorese ed ex capitano della Real Grumese.

Come riporta Il Mattino e l’HuffPost, è stato operato di appendicite in peritonite ben 15 anni fa dai medici dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Frattamaggiore che hanno dimenticato una cannula del drenaggio nella pancia (lo strumento serve per far defluire liquidi prodotti da ferite o zone infette). Il ragazzo ha iniziato ad accusare dolori lancinanti dopo pochi anni dall’intervento.

Un vero calvario perché in sette visite al pronto soccorso negli ospedali di Frattamaggiore e Aversa, nessuno si era accorto della causa del suo malessere anche se sarebbe bastata una radiografia come quella che gli è stata fatta proprio al “San Giovanni di Dio”, durante l’ultima (ottava) visita, alla fine di Maggio.

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HuffPost ha pubblicato in esclusiva le immagini delle lastre che hanno portato alla luce questo incredibile caso di malasanità.

In rosso gli estremi della cannula di 25 centimetri del drenaggio dimenticata per 15 anni nel corpo del paziente.

Nelle varie “corse” al pronto soccorso, il modus operandi dei medici è stato sempre lo stesso: palpare l’addome – effettuare un’ecografia – prescrivere un antidolorifico; ma era necessaria una TAC. L’intervento per la rimozione è stato eseguito d’urgenza dalla stessa equipe medica di 15 anni fa.

Se non fosse stato scoperto in “tempo”, anche per il punto del corpo in cui si trovava (lato sinistro dell’intestino, proprio all’interno del bacino), il tubo avrebbe potuto provocare la perforazione dell’intestino con ricadute nel peritoneo, la membrana che riveste la cavità addominale, mettendo in pericolo la vita del 31enne.

Ecco le parole del ragazzo, riportate sul sito del Il Mattino:

<<Quasi una volta al mese avvertivo forti dolori all’addome, la corsa in ospedale, un antidolorifico e calmante per fermare il dolore e nuovamente a casa. Il problema a volte mi portava a stare a letto per settimane intere>>.

Mentre l’avvocato del giovane, Roberto Cariulo, ha affermato:

<<E’ stato un miracolo che il mio cliente sia sopravvissuto. Sicuramente i responsabili dovranno assumersi sia le responsabilità civili che penali>>.

Questo è solo l’ultimo di una serie di episodi che hanno coinvolto la sanità campana nell’ultimo periodo. Basta ricordare il caso delle formiche al San Paolo” e gli scarafaggi ritrovati nella struttura frattese o l’ultimo episodio che riguarda  il “Loreto Mare”, invaso dalle blatte, già colpito lo scorso febbraio per lo scandalo dei furbetti del cartellino del reparto di radiologia, tra i più importanti della città.

A denunciarlo, come per gli altri due ospedali napoletani, il consigliere regionale dei Verdi, componente della Commissione Sanità della Regione Campania, Francesco Emilio Borrelli.