Dopo l’intervista a Virginia Raggi che vedeva protagonisti i frigoriferi, oggi Repubblica torna sul punto riportando dichiarazioni di importanti esponenti del MoVimento, come Roberta Lombardi e Carla Ruocco, da tempo in conflitto con le decisioni della sindaca della Capitale.
L’intervento di Raggi, in realtà, era fissato da diversi giorni. Lo ripetono i “comunicatori” che governano le sorti dei cinquestelle, provando a sedare la rivolta. E il fondatore? Nero come la pece, svuotato come piazza Montecitorio disertata dai militanti grillini, lascia la Camera avvilito. I nemici della sindaca vorrebbe lo scalpo di Raggi, “è fuori controllo – ripetono – buttiamola fuori dal Movimento!” – ma il leader non può far altro che frenare: “State calmi. Di Virginia ne riparliamo a gennaio, ora non possiamo certo mollarla“. È stufo quanto loro, soltanto non può muovere un dito fino al referendum costituzionale: “È l’unico modo – ricorda – per mandare a casa Renzi“.
Se c’è un’altra che è infastidita dalla prima cittadina della Capitale, è Chiara Appendino. Raccontano che di fronte alle critiche della Raggi sia rimasta letteralmente senza parole: “Che ingrata, io mi sono mostrata con lei nel momento più difficile – l’estrema sintesi dello sfogo – e lei mi ripaga in questo modo?”. Si va avanti così, in un clima che soltanto la possibile vittoria del No rende sostenibile. Luigi Di Maio e Roberto Fico, per dire, continuano cordialmente a ignorarsi. Neanche lunedì sera sono riusciti a sedersi attorno allo stesso tavolo, invitati dal Fondatore. Come se non bastasse, Raggi è alle prese anche con una mega grana amministrativa: proprio ieri, infatti, il Senato ha approvato un ordine del giorno che punta al commissariamento di Atac, il colosso romano dei trasporti.