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I rumeni sono ignoranti e puzzano: le dichiarazioni shock di Rocco Casalino. Il M5s è criptorazzista?

Rocco Casalino è, attualmente, il capocomunicazione dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle ed il “coordinatore della comunicazione nazionale, regionale e comunale” del medesimo movimento politico.

Il suo compito consiste nel gestire le interviste, gli interventi in radio, le apparizioni televisive e qualsiasi altro tipo di dichiarazione pubblica dei parlamentari a cinque stelle:

“Concordate uscite pubbliche con i capi della comunicazione M5s. Oppure sanzioni”, Beppe Grillo dixit.

Rocco Casalino, prima di dedicarsi al giornalismo e poi alla comunicazione, però, è diventato famoso grazie alla partecipazione alla prima edizione del reality show “Grande Fratello”. E, grazie alla sua notorietà in ambito televisivo, ha rilasciato interviste come questa:

“Il povero ha un odore diverso dal ricco, più vicino a quello dei neri.” E sui rumeni: “Hai mai provato a portarti a letto un rumeno? Se si lava, se gli fai fare dieci docce, continua ad avere un odore agrodolce, non so che cavolo di odore è.”

E ancora: “Il vero problema degli extracomunitari, dei meno ambienti (si, ambienti, non è un refuso ndr) che vivono nelle zone invase dagli extracomunitari, investiamo tantissimi soldi per rendere gli italiani civili, e invece poi abbiamo sta gente che non ha questo tipo di preparazione di base. ‘Sta gente è tutta gente senza istruzione, noi la stiamo facendo entrare, è un pericolo.”

Quando, nel 2014, il Tg3 rese celebre questa intervista rilasciata a “Le Iene”, Casalino si difese dicendo che “stava recitando” e che l’obiettivo era  “cercare di infangare me, per colpire indirettamente il M5S”.

Io voglio credere alla difesa di Casalino, spero davvero che, ai tempi, in quell’intervista stesse recitando. Ma poi leggo le dichiarazioni di Di Maio sui rumeni “criminali” che l’Italia importerebbe in gran quantità, quelle di Grillo secondo cui due poliziotti possono ritrovarsi davanti ad un terrorista “perché la situazione migratoria è ormai fuori controllo”, dimenticandosi di decenni e decenni di terrorismo autoctono, e mi chiedo: perché cavalcare le paure degli italiani? Perché scimmiottare la Lega Nord e Salvini?

Per una questione di marketing politico, e quindi per i voti, o perché davvero il Movimento 5 Stelle ha, al suo interno, idee e sentimenti assimilabili a quelli leghisti? Caro Casalino, caro Grillo, caro Di Maio: l’immigrazione, per voi, è una risorsa o un pericolo?

Basterebbe una risposta chiara a questa domanda per dipanare i dubbi di chi, sensibile all’argomento, vede nel Movimento 5 Stelle lo spauracchio di una destra criptorazzista. Ma, molto spesso, le risposte chiare e nette non convengono al Movimento, deciso come è a non sembrare “né di destra, né di sinistra”.

Ma è davvero questa la strada giusta? La strada di un Movimento che ambisce a governare il Paese?

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