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Sequestrato il caseificio dei Casalesi: valore record di 2,7 milioni di euro

Un sequestro di beni del valore di 2,7 milioni di euro, tra cui figura un’azienda di allevamento bufalino di Francolise (Caserta) con 500 capi, è stato effettuato dai carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Caserta a carico di G. D., di 66 anni, ritenuto esponente del clan dei Casalesi.

Il decreto di sequestro è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su proposta della Dda di Napoli. Diana fu indagato per associazione mafiosa nell’ambito della cosiddetta operazione “Azimut” che nel novembre 2015 portò in carcere 19 persone, tra vertici del clan dei Casalesi e imprenditori collusi; l’indagine svelò soprattutto il riconoscimento da parte di tutti i clan dei Casertano della leadership della famiglia Schiavone, e l’accordo fatto tra le varie fazioni dei Casalesi e altri gruppi malavitosi, come i Fragnoli-Pagliuca di Mondragone e gli Esposito di Sessa Aurunca, per far confluire in una cassa comune i proventi di tutti gli affari illeciti realizzati in provincia e non solo. A D. i carabinieri hanno sequestrato oltre all’azienda bufalina con macchinari e attrezzature, tra l’altro intestata alla sorella e già oggetto di sequestro preventivo nel 2015, anche 11 terreni, ubicati a Sparanise e Francolise, per un’estensione di 19 ettari e alcuni conti correnti. Dalle indagini patrimoniali è emerso che il reddito di D. non era proporzionato al valore dei beni a lui riconducibili.

(ANSA)