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Caso Marra – Ecco come si difenderà la Raggi

Virginia Raggi è accusata di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico per la nomina di Renato Marra a direttore della direzione turismo, fratello di Raffaele Marra all’epoca capo del Personale.

La difesa della Raggi si baserà sul comma 2 dell’articolo 38 del Regolamento degli Uffici e Servizi del Comune di Roma, anche se i pm la accusano di aver violato un’altra norma: di aver nominato Renato Marra senza comparare i curriculum di altri dirigenti.

La sindaca conta di difendersi da quest’accusa proprio tramite il suddetto comma 2 dell’articolo 38 per dimostrare che non era necessario comparare alcun curriculum: la scelta della nomina toccava solo a lei.

La norma citata, infatti prevede che gli incarichi di

“direzione delle direzioni sono conferiti e revocati dal sindaco”

Il comma 2, però, prevede che sia presentato un ventaglio di opzioni proposto dall’assessore alle Politiche delle risorse umane. Che, in questo caso, era Adriano Meloni che, sentito dai magistrati, ha dichiarato che a suggerirgli la nomina di Renato Marra era stato suo fratello Raffaele.

La seconda accusa, quella di falso in atto pubblico, si basa sull’affermazione della Raggi di aver gestita da sola la nomina.

Secondo l’accusa questa affermazione non è credibile, la Raggi sarebbe stata “influenzata” da Raffaele Marra. Nelle mani dell’accusa ci sono i “famosi” messaggi della chat di Telegram “quattro amici al bar”. Vedremo se c’è anche di più di quello rivelato fino ad ora, come si vocifera.