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Siria, gruppo ribelle appoggiato da Stati Uniti decapita un bambino e mette video sul web

Beirut- Il gruppo ribelle siriano Nour al-Din al-Zinki, appoggiato a livello militare dagli Stati Uniti, ha fatto sapere che sta investigando sulla decapitazione di un bambino, dopo che un video ha mostrato l’uccisione da parte di un uomo che dice di essere membro dell’organizzazione. Le immagini mostrano il bambino, ancora vivo, sul retro di un camion mentre viene schernito da diversi uomini che affermano sia un combattente di una fazione palestinese che appoggia il regime del presidente Bashar Assad.

“Questo è un prigioniero delle Brigate Quds. Non hanno più uomini, quindi oggi ci hanno mandato un bambino”, afferma un uomo. “Questi sono i tuoi cani, Bashar, i bambini delle brigate Quds”, aggiunge un altro. Le brigate hanno intanto negato che il ragazzino, identificato in una nota come il 12enne Abdullah Aisa, sia un loro combattente. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, gli uomini erano combattenti del gruppo Nour al-Din al-Zinki, che ha ricevuto sostegno militare attraverso la Turchia, inclusi missili Tow di produzione americana. Anche il dipartimento di Stato Usa ha fatto sapere che Washington sta verificando le informazioni e ha parlato di “una notizia agghiacciante”.

In una nota, il gruppo ribelle ha denunciato quel che descritto come “abusi dei diritti umani condivisi sui social media”, che non rappresentano le sue politiche e azioni. Ha annunciato anche di aver formato una commissione di indagine per verificare i fatti: “Tutte le persone che avrebbero commesso la violazione sono state arrestate e consegnate alla commissione per le indagini in accordo con gli standard legali del caso”. La Coalizione nazionale siriana, cui il gruppo appartiene, ha definito i fatti “intollerabili” e chiesto che esso applichi le misure necessarie per affrontare il caso. (LaPresse/Reuters)