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Strage di Frattaminore: Anche Gennaro suicida come suo padre

Una vera è propria tragedia a cui ne è seguita un’altra per certi aspetti analoghi ad anni di distanza. Una vita segnata da lutti e violenza dopo un’adolescenza felice vissuta con gli amici.Parliamo del tragico destino della famiglia Iovinella, padre e figlio vittime e carnefici allo stesso tempo.

Cinque anni fa, infatti, il padre di Gennaro si era impiccato in carcere. La famiglia rivive una tragedia simile questa volta, purtroppo, contornata da un duplice omicidio. L’origine potrebbe riscontrarsi nella crisi economica in cui versavano Gennaro e la sua famiglia. L’uomo come ultima occupazione lavorava in una ditta di pulizie di Crispano presso un’azienda di macellazione avicola nella zonda industriale di Pascarola. In precedenza,era stato prima il gestore di un negozio di oggettistica e poi di una pizzeria a via Risorgimento a Frattamaggiore. Entrambe le attività erano andate male e da lì l’inizio delle profonde tensioni con la moglie  Il rapporto con la moglie era ormai al capolinea nonostate il figlio Luigi avuto dopo 14 anni di matrimonio: Gennaro aveva intenzione di prolungare la loro convivenza almeno fino a quando il bambino non fosse cresciuto per affrontare la cosa.  Inoltre la sua profonda crisi personale l’aveva portato a seguire un terapeuta e a prendere farmaci per curare il suo stato depressivo. Trattamento che però era stato interrotto.

La scelta della moglie di avviare le pratiche per la separazione ha finito con il consumare ulteriormente il suo dolore, portandolo ad un processo di degerazione divenuto,ormai, dopo gli atti compiuti ieri mattina,  un peso insostenibile per due famiglie.