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Turchia morbida con l’ISIS: terrorista riceve riduzione pena per “buona condotta”

Foto: Ahmet Güneş era stato arrestato insieme a Mustafa Delibaşlar che poi sarà tra i sospettati per una bomba ad Ankara che farà più di cento morti il 10 ottobre 2015

Un militante dell’ISIS, Ahmet Güneş, ha avuto uno sconto di pena per la “buona condotta” tenuta durante il processo. Processo a cui non era presente, perché tenutosi in contumacia vista l’impossibilità di trovarlo da parte della polizia turca. Già così sembra più una scena di un film dei fratelli Coen che la realtà, eppure c’è dell’altro. Ed è tutto vero.

Güneş era stato arrestato la prima volta nella città turca di Gaziantep il 25 marzo 2014. Alla vista di un posto di blocco aveva lanciato degli oggetti dal finestrino. Un poliziotto, accortosi di tale manovra, fermò l’auto.

Alla guida c’era Mustafa Delibaşlar che poi sarà tra i sospettati per una bomba ad Ankara che farà più di cento morti il 10 ottobre 2015. E in auto con loro Ökkeş Durmaz.

Ma ritorniamo a quel 25 marzo 2014. Gli oggetti lanciati dal finestrino erano: un hard disk, una flash drive, una memory card e un passamontagna nero. Inoltre Güneş aveva tentato di strappare un foglietto sul quale c’erano tre indirizzi email e tre password.

Durante le perquisizioni domiciliari furono trovati anche documenti che legavano i tre all’ISIS.

L’hard disk, inoltre, conteneva il filmato dell’esecuzione di un membro del PKK nella città di Laodicea, in Siria, commessa da un gruppo di militanti dell’ISIS guidati da Yunus Durmaz (che si farà poi esplodere durante un’operazione di polizia in Turchia il 19 maggio di quest’anno).

Nel filmato, mentre Durmaz dà l’ordine di sparare, Güneş spiega, in arabo, il perché dell’esecuzione.

In altri filmati, inoltre, Güneş compiva esercitazioni con armi ed esplosivi insieme ad altri membri dell’ISIS.

Nonostante si professino semplici muratori, i tre vengono arrestati con l’accusa di far parte di un’organizzazione militare terroristica.

Güneş dichiarò alla corte di essere stato coinvolto nell’omicidio presente nel video perché “preoccupato per la sua vita” e che non aveva nessun legame con organizzazioni illegali. Anche gli altri sospettati dichiararano lo stesso e chiesero la scarcerazione.

Nel maggio del 2014 Güneş viene accusato anche di omicidio, ma, nell’ottobre dello stesso anno viene rilasciato, anche se ha un processo da affrontare.

A marzo 2015 si aprirà poi il processo per omicidio, con richiesta da parte della pubblica accusa dell’ergastolo, a cui Güneş non si presenterà mai.

Intanto anche Delibaşlar e Durmaz verranno rilasciati per insufficienza di prove della loro appartenenza all’ISIS. Saranno solo interdetti a vaggiare fuori dai confini turchi.

Delibaşlar, come anticipato più su, risulterà poi tra i principali sospettati dell’attentato compiuto ad Ankara nell’ottobre 2015, e Durmaz viene indicato come un membro attivo dell’ISIS da molte fonti.

La corte proverà poi che Güneş abbia effettivamente ucciso un uomo, e che abbia fatto parte attivamente di un’organizzazione terroristica (l’ISIS) e lo condannerà ad appena sette anni e sei mesi di galera. Troppi eh? Giusto, la corte ridurrà la sua condanna a sei anni e tre mesi per la “buona condotta” dell’imputato. Buona condotta durante i processo. Processo a cui non ha mai partecipato.

Ahmet Güneş, intanto, forse è ancora in Siria, a combattere per l’Isis.

Chissà quando potrà ringraziare i giudici turchi (e i servizi turchi) per tanta magnanimità.