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Tutti a mangiare il bacalahu, la cena del Napoli è pagata dalla Juve – Benfica Napoli 1-2

Un Napoli strepitoso a Lisbona vince col Benfica, 1 a 2 e si concede pure la cappellata che in ogni partita ci deve stare, altrimenti come si alimenterebbero le polemiche? Albiol letteralmente regala un gol ai portoghesi e condanna Reina a subire l’ennesima rete. A proposito di alimentare, sono certo che dopo aver fritto il pesce con l’acqua (ovvero giocato senza centravanti) mister Sarri avrà portato la squadra a festeggiare, cenando con abbondanti porzioni di bacalhau.

Il baccalà è il piatto nazionale portoghese. Pare che esistano 365 ricette, una per ogni giorno del calendario con qualche difficoltà negli anni bisestili. Se dovesse lasciare il calcio, Maurizio Sarri potrebbe partecipare a masterchef, ipotecando da subito un premio per la miglior cucina creativa. Il conto della cena lo ha pagato la Juventus, è questa è la soddisfazione più bella, forse addirittura superiore alla qualificazione agli ottavi di champions: passando il turno, il Napoli ha tolto dalle tasche dei bianconeri 26 milioni di euro. Prevedendo il risultato, forse è questo è il motivo per cui la famiglia Agnelli non ha inviato “quei” diecimila euro al buon Lapo.

Ma togliamo dalla tavola “à fragateira” e il vino, un ottimo Porto, e torniamo al pallone. Mertens eccezionale, Gabbiadini ancora non “abballa”, là davanti sembra davvero un “baccalà”, per restare in tema, che non riesce a buttarla dentro. Manolo, c’è da scommetterci, a gennaio cambierà ristorante, pardon, squadra. La prestazione è stata superba e quindi lodi, lodi, lodi a tutti ma siano consentite tre citazioni: Diawara che ha rubato il posto a Jorginho: un vecchio saggio di 19 anni; Zielinsky, che pur entrando dopo 72 minuti conferma di essere un giocatore straordinario e il solito Jose Maria Callejon: lo spagnolo, mi devo ripetere, è il manuale del calcio. Non gioca nella nazionale spagnola (apparizioni più rare di quelle della Madonna di Fatima, un vero mistero) ma nessun allenatore ne farebbe mai a meno. Per questo, immagino, non rientra nel turnover.

La vittoria in Portogallo rilancia il Napoli in tutte le competizioni, il morale è alto e tutto lascia ben sperare. Chiudo con utilizzo privato di post pubblico, l’euforia generale mi farà perdonare: ieri sera casseruola di seppie, gamberi e polipo (lo so, di direbbe polpo ma nun è ‘a stessa cosa) con friarielli: piatto degno dello chef Antonino Cannavacciuolo che il mio amico Sergio ri-preparerà per la finale, ce lo ha promesso. Altro che bacalhau, urlo da Champions per Frà Sergio del Parco Verde, come lo chiamiamo noi amici! Sempre forza Napoli.

Giuseppe Pedersoli