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Università: Cantone, un piano contro il nepotismo

“Non mi pare affatto realistico circoscrivere, come eccezionali, i fenomeni del ‘nepotismo’ o della presenza di situazioni di conflitto di interessi”: “non riguardano certo l’intero mondo universitario, ma sono purtroppo radicati e valgono, sia pure in percentuali minoritarie, a condizionare negativamente il concreto funzionamento degli atenei e la loro immagine esterna”. Così il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, torna – in un intervento su Repubblica – sul tema della corruzione e del nepotismo nelle università. E anticipa che il nuovo Piano nazionale anticorruzione 2017 vi dedicherà “un capitolo”. L’Anac, spiega, proverà “a suggerire alle università misure concrete di contrasto: misure che poi ciascuna di esse dovrà adattare alla propria situazione organizzativa. Il tutto non con una logica autoreferenziale, ma coinvolgendo attivamente Ministero, rettori, atenei, professori, ricercatori e studenti”. Cantone sottolinea come studi internazionali dimostrino che “ambienti in cui la selezione (delle persone e dei progetti di ricerca) non premia effettivamente (e in modo riconosciuto) il merito scientifico, decadono, si chiudono in una dimensione provinciale e vengono abbandonati dai migliori talenti”. “Nessuno – aggiunge – mette in discussione la capacità dei nostri atenei di produrre ‘cervelli’ di eccellente qualità, ma questo (purtroppo) non significa che essi siano poi premiati, nella carriera universitaria e nell’accesso ai finanziamenti”.