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Vitalizi, “no”del Senato alla procedura d’urgenza del M5s. È scontro con il Pd

Roma. A pochi giorni dall’approvazione alla Camera del progetto di legge sui vitalizi a firma di Matteo Richetti (Pd), il Senato dice “no” alla richiesta del M5s di usare la procedura di urgenza.

Il Senato dice “no” alla richiesta del M5s di usare la procedura di urgenza nella discussione del progetto di legge Richetti sui vitalizi di deputati, senatori e dei consiglieri regionali, assegnato ieri mattina alla Commissione Affari Costituzionali di Palazzo Madama. Il “no” alla richiesta del M5s, ad eccezione della Lega, è arrivato da Sinistra Italiana e Pd che, alla Camera, la scorsa settimana avevano votato a favore.

Il “no” del Pd ha suscitato polemiche, soprattutto a seguito delle dichiarazioni di Zanda, capogruppo del Pd al Senato che ha risposto  alle contestazioni del M5s dicendo:

“Con la richiesta di urgenza, i senatori del M5s vogliono apparire all’opinione pubblica italiana come i campioni dell’antipolitica, dell’antipartitismo, come i rappresentanti dell’antisistema”.

Zanda, inoltre, non ha perso occasione per attaccare il Sindaco Raggi. Questo ha scatenato ulteriormente le contestazioni del M5s che ha risposto con il coro “buffoni, buffoni”  diretto al Pd.

Su Facebook la senatrice pentastellata, Paola Taverna, ha scritto:

“Vomito Pd. Hanno fatto tutto lo schifo del mondo ma ora sull’abolizione dei vitalizi ci devono pensare bene. Per fregare gli italiani con le banche quanto ci avete pensato? Li dovete guardare bene e ricordarli uno per uno”. 

Zanda, ma anche De Cristofaro di Sel, Zeller delle Autonomie, Malan di Forza Italia, sostengono che non ci sia l’urgenza nella discussione del provvedimento. Una decisione che era nell’aria e che un post, scritto da Beppe Grillo, sul suo blog, aveva criticato prima ancora del voto.

“Il vitalizio non vogliono perderlo e si stanno organizzando per un clamoroso voltafaccia al Senato. La legge sui vitalizi può essere discussa e approvata subito e infatti abbiamo chiesto al senato di discutere urgentemente il disegno di legge approvato la scorsa settimana alla Camera. Oggi i cittadini sapranno esattamente chi ha votato per tenersi il vitalizio il più a lungo possibile”.