Dal verdetto dell’udienza di oggi, che vede Raffaele Marra imputato, potrebbe capirsi qualcosa in più sul destino sia dell’ex braccio destro della sindaca Virginia Raggi sia degli eventuali rischi di tenuta dell’amministrazione che potrebbe ricevere un nuovo scossone dall’inchiesta sulle nomine, in primis quella del fratello di Marra, Renato.
L’atto che aveva interessato la rotazione dei dirigenti capitolini porta la firma oltre che della sindaca e di Marra, anche quella di Claudio Saccotelli, già alla direzione del X Municipio (cioè quello di Ostia, commissariato per mafia) negli anni in cui il presidente del Municipio era Andrea Tassone, arrestato per Mafia Capitale.
E nelle carte di quell’indagine, come riporta Repubblica, è citato anche il nome di Saccotelli (finito nell’elenco dei 101 dirigenti capitolini passati al setaccio dalla commissione d’accesso prefettizia).
Ora Saccotelli, entrato in rotta di collisione con l’assessore alla Legalità della giunta Marino, Alfonso Sabella, e spostato in posizione più defilata, al III Municipio, con l’amministrazione Raggi ritorna in auge, trasferito alla gestione dei servizi scolastici.
Una nomina sulla quale polemizzano gli esponenti di Sinistra Italiana del X Municipio: «È questa l’idea di discontinuità e rottura col passato del M5S?»