Il passo indietro del M5S per non perdere i voti dei cattolici

E voilà. Il M5S torna sui propri passi e cambia la propria posizione sul finanziamento alle scuole private. Radicalmente.

Nella presentazione delle linee generali Beppe Grillo ribadiva la necessità di destinare i finanziamenti dello Stato solo alle scuola pubblica, perchè siamo il Paese che spende meno per l’istruzione.

Ma, come ci insegnavano tra i banchi di scuola, le vie del Signore sono infinite e i grillini, spinti dalla Redenzione verso l’Altissimo, correggono il tiro.

Chissà, sarà stata forse la dura posizione presa dall’Avvenire, che bacchettava la scelta grillina, o forse il fatto che alla marcia Perugia – Assisi ci saranno anche i frati cappuccini, ma il Movimento svolta bruscamente verso la Chiesa, specificando l’esclusione dall’eliminazione dei finanziamenti alle private per i nidi e per le scuole materne, perchè “per questa fascia d’età (0-6) le scuole private paritare per la maggior parte dei casi suppliscono alla mancanza di scuole pubbliche statali sul territorio e rappresentano un scelta obbligata per le famiglie”

Eppure il M5S non ha mai fatto distinzioni a riguardo, diversamente da chi, da sempre, difende i fondi alle scuole private.

Spiega oggi il deputato Vacca:

“Nelle scuole dell’infanzia e dei nidi c’è il 60 per cento degli alunni che frequenta le scuole paritarie, negli anni ci siamo accorti che era necessario tutelare questa fascia di età. Non si tratta di scuola dell’obbligo, ma di un servizio sociale che potrebbe venire a mancare”.

I cinquestelle dunque, ammiccano ai vescovi, riprovando a riaprire il dialogo con la Chiesa che sembrava essersi interrotto dopo la diatriba M5S/Avvenire.

Oggi, alla marcia Perugia – Assisi, parlamentari ed attivisti grillini marceranno 19 chilometri con torce alla mano, con uno spirito diverso rispetto al 2015, tendente alla “governabilità” e non alla “rappresentanza”. Sperando nel fallimento della legge elettorale proposta dal Pd.

E nel ritorno di fiamma con l’ala Renziana.