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Acerra: disastro ambientale. Il Comune in prima linea

Un vero e proprio disastro ambientale. Responsabili degli sversamenti illeciti. Dopo la condanna definitiva a 7 anni per i fratelli Pellini, ora il Comune chiede danni. Intanto l’assessorato all’ecologia valuta lo stop all’irrigazione.

L’assessore comunale all’ecologia, Cuono Lombardi, annuncia i primi passi del Comune dopo l’attesa pubblicazione della sentenza con cui La Cassazione ha stabilito che il territorio di Acerra è interessato da un “grave complesso disastro ambientale“. Per questo sono stati condannati in via definitiva gli imprenditori dello smaltimento illecito, i Pellini. La pena e di 7 anni di reclusione. La sentenza anche stabilito che la falda acquifera del territorio sia stata compromessa dalle norme quantità di rifiuti sversati nei campi.  A questo proposito l’assessore ha replicato che l’interdizione dell’irrigazione dei terreni dipenderà da cosa contiene la sentenza nello specifico.Ecco le sue parole:

Chiederemo i danni ai Pellini. Intanto i provvedimenti consequenziali dipenderanno dalla lettura delle motivazioni che non ci sono ancora pervenute. Queste non sono ancora state notificate al comune ma presto lo saranno credo, per cui la prima cosa da fare sarà quella di chiedere subito in sede giudiziaria il risarcimento dei danni.

Non si sa dunque se per motivi di tutela della salute pubblica l’emungimento dell’acqua di falda per uso irriguo sarà vietato. Esiste un provvedimento, infatti, emanato oltre 10 anni fa dal Comune che è ancora attivo e che prevede il divieto dell’uso dell’acqua per irrigare le coltivazioni. Ma questo riguardo il lungo elenco di pozzi agricoli sequestrati dalla Municipale in quanto contaminati. I controlli sull’uso dei pozzi non sono stati effettuati mentre molti agricoltori hanno girato il provvedimento facendo realizzare altri pozzi, in questo caso mai sequestrati.  Stando alle dichiarazioni dell’assessore Lombardi,  c’è solo la possibilità di aprire un contenzioso civile nella prospettiva di ottenere il risarcimento dai tre condannati.

Questo perchè Comune, infatti, non si è mai costituito al processo penale che ha portato alla condanna dei Pellini. La direzione Distrettuale Antimafia ha sequestrato 222 milioni di beni tra case, ville, palazzi, auto di lusso e conti correnti bancari. il prossimo 22 gennaio al tribunale di Napoli si terrà la prima udienza del processo finalizzato alla confisca di questo immenso tesoro. Intanto gli inquirenti sono convinti che ancora altre ricchezze accumulate con lo sversamento illecito di rifiuti ad Acerra e dintorni si trovano nascoste nei paradisi fiscali. Resta aperta la questione della bonifica che proprio con questo patrimonio illecito si pensa di poter finanziare. Altri provvedimenti in materia sono attesi dalla regione Campania c’è qualche mese fa aveva annunciato il risanamento di alcuni siti inquinati nell’agro acerrano.