Segnala a Zazoom - Blog Directory

Afragola: Ecco come il clan Moccia ha cambiato volto

Il storia del clan Moccia di Afragola rappresenta  uno dei capitoli più importanti della storia criminale della provincia di Napoli. Una storia di sangue e potere lunga più di 40 anni.

Gaetano Cervone, ex affiliato al clan Moccia ed oggi collaboratore di giustizia, in un verbale racconta l’importanza del clan e cosa questo rappresenta per il territorio.

A Iazzetta sul territorio gli portano rispetto perché portano rispetto ai Moccia, per quello  che i Moccia hanno dato. Come per i Di Lauro. Gli scissionisti possono fare quello che vogliono ma i Di Lauro non finiranno mai.  E questi sono conti che ci facciamo pure noi. Io se devo andare ad Afragola –continua Cervone– mi rivolgo ai Moccia, non certo al nipote di Carlucciello che non sa niente della storia malavitosa. Uno cerca sempre di arrivare all’apice.

Confutata dunque, dalle parole del collaboratore di giustizia, l’ipotesi di una fase calante dell’organizzazione criminale afragolese.

Io penso, dice Cervone, che i Moccia sono una potenza. Oltre a quel poco di casino che hanno avuto con questi fratelli delle Salicelle. Voi avete mai sentito che hanno sparato ad un Moccia? I Moccia fanno la bella vita a Roma, camminano normalmente. Pure io, prima che cominciassi a collaborare, quando andavo a Roma camminavo normalmente nella macchina blindata. È la potenza che fa lo scudo.

Il clan Moccia di Afragola, ha attraversato la storia della Prima Repubblica in maniera trasversale, fino ad arrivare ai giorni nostri.

La forza dell’organizzazione –secondo gli inquirenti- è derivata soprattutto dalla progressiva infiltrazione della stessa nel mondo dell’imprenditoria, della politica e della società civile.

Grazie all’imprenditoria, il clan avrebbe infatti ottenuto cospicui profitti di natura illecita. Agli inizi degli anni ’90, il territorio in cui era ed è tutt’oggi egemone il clan, era interessato dalla realizzazione di grandi opere pubbliche come lo svincolo autostradale, l’asse mediano, il progetto ferroviario.

Il gruppo, spiegano i pm, si è progressivamente trasformato in una articolata rete di carattere imprenditoriale. La sua singolare insidiosità è derivata peraltro anche dalla capacità di interagire con realtà criminali completamente diverse, come la Banda della Magliana. I membri dell’organizzazione inoltre, sono riusciti a corrompere autorevoli esponenti della società civile, politica, giudiziaria e religiosa, dando prova di riuscire a plagiare le coscienze, l’economia, condizionare esiti processuali e gli esiti delle consultazioni elettorali.