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Arzano-Agguato fuori dal carcere: Muore Raffaele Russo

Raffaele Russo non ce l’ha fatta. Ad un mese dall’agguato in cui rimase gravemente ferito, si è spento nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Caserta.

I fatti risalgono allo scorso 26 ottobre. Erano circa le 7:30 quando Raffaele Russo, 40 anni in regime di semilibertà, con precedenti per reati contro il patrimonio, armi e una condanna per associazione, venne raggiunto dai proiettili  esplosi da uno o più sicari mentre era a bordo della sua Opel Corsa nei pressi del carcere di Secondigliano. Sul posto giunse un’ambulanza, caricò il 40enne e lo trasportò all’Ospedale San Giovanni Bosco dove venne ricoverato in condizioni gravissime nel reparto Rianimazione. Successivamente venne trasferito a Caserta, dove si è spento poche ore fa. Il Russo era originario di Casoria, vicino al clan Moccia di Afragola e residente ad Arzano, con alle spalle precedenti per reati contro il patrimonio, estorsione, detenzione d’armi e associazione.

Il Russo si trovava in regime di semilibertà e per questo, ogni giorno,  usciva dal penitenziario di Scampia per recarsi a lavoro. Un’abitudine che non è sfuggita a chi fece fuoco quella mattina di ottobre mentre Russo saliva a bordo della sua Opel Corsa parcheggiata di fronte al penitenziario per recarsi a lavoro. Per le modalità con cui è stato eseguito, gli inquirenti riconducono l’agguato Russo ad una matrice di stampo camorristica. Per quanto riguarda invece il movente, si ipotizza lo sgarro pagato col piombo.