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Botta e risposta tra Valeria Valente e l’ex Asilo Filangieri

Nei giorni scorsi Valeria Valente ha espresso le sue riserve sulla gestione dello spazio dell’ex Asilo Filangieri e sulle scelte dell’amministrazione de Magistris, in proposito.

I giudizi della candidata a sindaco del PD su questa vicenda sono stati molto netti:

Scandaloso assegnare quella struttura senza regole. Non perché chi ci sta dentro non faccia una cosa di qualità ma per gli altri che si vedono scavalcare dall’illegalità. Anche gratuitamente il Comune deve stabilire a chi dare strutture in modo trasparente. Sono una parlamentare, se sarò eletta sindaco metterò davanti Napoli, valuterò quale scelta sia più utile solo per gli interessi della mia città.

Naturalmente, non si è fatta attendere, la replica dei diretti interessati.

Attraverso la loro pagina Facebook, i membri della «comunità aperta di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, dell’arte e della cultura in autogoverno», sottolineano innanzi tutto che:

evidentemente il candidato sindaco (…) finge di non capire che l’Ex Asilo Filangieri non è assegnato a nessuno, ma è nella piena titolarità del Comune che ne riconosce il regolamento d’uso civico.

In particolare, poi, la comunità autogestita ci tiene a ribadire che nel giorno in cui la Valente si preoccupava di criticare la struttura, l’Asilo ospitava:

la giornata di chiusura della Scuola Elementare del Teatro, che per tre anni ha dato la possibilità a un centinaio di allieve e allievi di formarsi gratuitamente nelle arti della scena; la masterclass sulla composizione istantanea tenuta da Lelio Giannetto, storico musicista collaboratore di Fred Frith e Barre Phillips; la mostra di fotografia di Sabrina Merolla, inaugurata in occasione della Giornata Mondiale dedicata alla Fibromialgia; la straordinaria perfomance dell’artista svizzero Yann Marussich, mai vista a Napoli; il dirompente concerto del gruppo parigino Les Vilains Chicots, in tournée negli spazi liberati di Napoli.

E che, in definitiva:

In questi 4 anni centinaia di migliaia di persone hanno contribuito a liberare e a restituire alla collettività uno spazio pubblico, attraverso un percorso giuridico fondato sull’inclusività e sulla trasparenza, che ha coinvolto la città desiderosa di nutrirsi di bellezza, arte e cultura.