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Camorra. Batman Taglialatela, continua l’incubo. Il pm appella l’assoluzione

Non c’è pace per l’ex portiere azzurro Pino Taglialatela, soprannominato Batman. Assolto dall’accusa di essere partecipe del clan Mallardo e di intestazione fittizia di beni, ma ora il pm si è opposto.

La difesa era riuscita a smontare le accuse della pm Maria Cristina Ribera che in sede di requisitoria aveva chiesto ben 14 anni di carcere ed ora ha impugnato la sentenza.

Il pm però ha fatto ricorso sia contro le assoluzioni sia contro le condanne, quest’ultime ritenute troppo esigue.

Dunque, sarà di nuovo battaglia in appello tra accusa e difesa. In primo grado, il collegio di avvocati riuscì a smontare quasi in toto le accuse della procura, ottenendo importanti assoluzioni e notevoli riduzioni di pena rispetto alle richieste.

Il processo vede coinvolti pezzi grossi del clan Mallardo come Giuliano Amicone e Mauro Moraca. Imputato nel procedimento anche l’ex portiere del Napoli Pino Taglialatela.

Moraca incassò 13 anni a fronte dei 24 chiesti; Amicone solo 8 anni a fronte dei 20 chiesti; Giancarlo Pirozzi ebbe 4 anni e 6 mesi a fronte dei 15 richiesti. Assolti Carlo Antonio D’Alterio, Riccardo Carlo De Cicco e Giuseppe Taglialatela e Bernardino Diana. 
Era novembre del 2012 quando il Gico, su disposizione della DDA, eseguì l’operazione Crash che portò all’arresto di cinque persone ed al sequestro di beni mobili ed immobili per cinque milioni di euro.