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Vergogna Ultrà-Lazio: ora rileggano il “Diario di Anna Frank”

Adesivi con l'immagine di Anna Frank con la maglia della Roma, e scritte antisemite di ogni tipo: questo il lascito dei tifosi laziali alla Curva Sud dello stadio Olimpico

Gli imbecilli non hanno colore o razza, ma, in tema di tifoserie, quelli di un certo colore politico, nero per intenderci, sembrano avere la propria casa in uno stadio ed in una curva in particolare.

Parliamo degli ultras della Lazio, le cui simpatie per certi personaggi sono bene note: campionario che va da simboli storici dell’estrema destra a macellai dei balcani: l’epiteto tigre affibbiato al “leggendario” Arkan rappresenta un’offesa per il primo termine di paragone: la nobiltà della prima macchiata dalle azioni del secondo. Anche la vicenda è ormai ben nota da qualche ora:  dopo la partita col Cagliari, adesivi con l’immagine di Anna Frank con la maglia della Roma, e scritte antisemite di ogni tipo.  I tifosi laziali in “trasferta”  alla Curva Sud dello stadio Olimpico: la Nord, quella tradizionale dei sostenitori biancocelesti è squalificata per razzismo.  Gli adesivi e i volantini offensivi sono stati rimossi in mattinata dagli addetti alle pulizie dello stadio in vista della gara di mercoledi’ della Roma con il Crotone.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, la vicenda è all’esame della procura della federcalcio guidata da Giuseppe Pecoraro.  Con ogni probabilità Pecoraro aprirà un’indagine sulla vicenda. Durissimo il giudizio di Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica:

Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi

Lo scrive su Twitter postando una foto in cui si vedono degli adesivi tra cui uno con il ritratto di Anna Frank che indossa la maglia della Roma e un altro con la scritta “Romanista ebreo”.

Sempre all’Ansa la presidente Ucei, Noemi di Segni afferma quanto segue:

L’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane condanna in modo inequivocabile quanto accaduto allo stadio Olimpico di Roma, dove elementi della tifoseria della Lazio hanno per l’ennesima volta offeso la Memoria della Shoah e il mondo ebraico con espressioni antisemite. Contro questi personaggi chiediamo un intervento chiaro della Società Sportiva Lazio e delle autorità competenti

Intanto alle ore 12 è prevista una visita alla Sinagoga di Roma da parte di una delegazione della Lazio insieme al presidente Claudio Lotito.  L’obiettivo è rendere omaggio alla comunità ebraica.  L’iniziativa della Lazio è stata confermata dal responsabile della comunicazione Arturo Diaconale che ha smentito alcune indiscrezioni, circolate nella serata di ieri, circa un possibile annullamento della visita. Secondo quanto afferma Repubblica, però, la comunità ebraica di Roma conferma di non avere in programma visite ufficiali e di non aver ricevuto comunicazioni al riguardo. Si tratterebbe dunque di un’iniziativa autonoma del club. Ecco le parole di Diaconale:
Insieme a Lotito ci sarà un’ampia delegazione con alcuni calciatori. È un’iniziativa autonoma della Lazio, non farlo ci esporrebbe al rischio di ritrovarci al centro di accuse ingiuste, la società ha moltiplicato le iniziative contro il razzismo e l’antisemitismo, promuovendo un’azione di convincimento presso le frange più riottose della tifoseria. La reazione della società è di condanna di ogni forma di razzismo, condanna che la Lazio ha sempre espresso in passato e ribadisce oggi di fronte a questa manifestazione. Queste forme di deplorevole antisemitismo siano state compiute all’interno di un’iniziativa, quella della curva sud a un euro, che era stata motivata proprio con la condanna del razzismo”. L’intera curva si è comportata correttamente, confermando lo spirito dell’iniziativa.
“Ovviamente” per lo stesso Diaconale, si è tratto di :
atto di pochi sconsiderati o peggio di qualcuno che ha l’interesse di danneggiare la squadra

I diretti interessati, ovvero gli “Irriducibili Lazio”, in merito alla vicenda, hanno espresso la loro posizione all’Ansa in questi termini: sono “stupiti da tutto questo clamore mediatico”:

Esistono altri casi che secondo noi meriterebbero aperture dei tg e ampie pagine di giornali. Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto, ci meravigliamo che queste, che vengono ritenute accuse, quando vengono fatte nei nostri confronti non scandalizzano nessuno. Ci verrebbe da chiedere perché non si è sottolineata la nostra iniziativa annessa in ricordo delle vittime del terrorismo. Sono tutte mosse atte a ostacolare la crescita della nostra Lazio che si sta affermando come una delle più belle realtà di questo campionato

Parole che lasciano decisamente il tempo che trovano. Ad essere offeso è proprio lo stesso lato sportivo: i risultati di Ciro Immobile e compagnia ha ben poco a che vedere con questa canaglia. La loro stupidità sta nel non capire nemmeno che non si tratta di accuse: solo la semplice constatazione della loro pochezza .Purtroppo il vittimismo è un’altra delle caratteristiche dei gruppi ultras, fascisti e non solo: per giunta la cosa risulta abbastanza finta.

Meglio allora lasciarci con le parole di Giulio Cavalli su Left:

E così torna alla mente un’immagine degna di un libro di Galeano: quella di uno stadio vuoto in cui piuttosto che giocare una partita di calcio questi ignoranti pericolosi si rileggano il diario di Anna Frank per sprofondare nella vergogna e risalire dalla loro ignoranza e accorgersi come la piccola Anna sia stata la Messi (o Cristiano Ronaldo) di un brutto campionato che lei ha vinto per distacco.
Si accorgerebbero, gli ultrà, di avere aggiunto il danno alla beffa e saprebbero di avere fatto agli avversari uno dei complimenti più belli che ci si potrebbe assicurare: essere accostati a uno dei più alti esempi di dignità che fosse possibile trovare in giro.
Sommersi dai fischi di un intero Paese tutto intorno.