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Catalogna, cariche e scontri fuori ai seggi

Cariche e blitz della polizia nazionale nelle scuole della Catalogna per impedire il referendum. Fuori dai seggi si sono formate lunghe code di persone che già dall’alba si erano messe in fila per esprimere la propria opinione. Ma la polizia nazionale ha iniziato a intervenire già qualche minuto prima dell’inizio della votazione per impedirla. Alcune persone state ferite. Già nella giornata di ieri si erano verificati altri disordini.

A Girona per impedire al presidente catalano Carles Puigdemont di votare è intervenuta la Guardia civil facendo irruzione in una scuola.

“Siamo stati costretti a fare quello che la polizia catalana non ha voluto fare perché ha messo innanzi ai doveri professionali quelli politici”, ha detto un portavoce del governo di Madrid.

A difesa dei seggi della Catalogna starebbero arrivando i pompieri baschi.

Per considerare il voto valido basterà recarsi in qualsiasi seggio e portarsi la scheda stampata da casa e la carta d’identità. Una mossa resa nota stamane dal governo della Catalogna, per arginare l’offensiva di Madrid che ha sta cercando in tutto i modi di evitare il voto dopo la pronuncia della Corte Costituzionale spagnola che ha dichiarato illegale il referendum.

Le autorità catalane hanno programmato sulla carta più di 2.300 seggi elettorali per circa 5,3 milioni di elettori chiamati fino alle 20.

Per i sondaggi non c’è sostegno maggioritario per l’indipendenza tra i catalani, ma la partecipazione è considerata critica: un numero elevato consentirebbe ai secessionisti di dichiarare di avere un mandato di indipendenza, mentre un numero basso potrebbe compromettere seriamente i tentativi di essere presi seriamente.