Di tutto ciò che abbiamo perso, cosa conta davvero

Sì, ci hanno imbrogliato.
Sì, abbiamo perso un’altra battaglia.
E cazzo, stavolta si sono superati. Pensa, manco abbiamo combattuto.

Ci siamo arresi, eppure nessuno ci ha dichiarato formalmente guerra.
Ci siamo impoveriti ma non abbiamo il tempo di pensarci. Qualcuno ci sta sorridendo.
Ha il sorriso rassicurante di fronte, e la manina furtiva dietro. Ha più crudeltà di noi.
Ci volevano distrarre. E ci siamo distratti!
E ci parlano sempre delle stesse cose.
Ci hanno detto che il nostro problema sono i soldi. Che il problema saranno i soldi.
Parlano sempre di soldi.

Parlano di immigrati? Parlano di soldi. Parlano di calcio? Parlano di soldi. Parlano di politica? Parlano di soldi.
Parlano di lavoro? Parlano di soldi. Parlano di popoli? Parlano di soldi. Parlano d’arte? Parlano di soldi.
Parlano di armi? Parlano di soldi. Parlano di droga? Parlano di soldi.

Dunque noi parliamo solo di soldi. Siamo disposti a perdere tutto, ma non i soldi.

Di tutto ciò che abbiamo perso dunque, è questo che conta davvero?

Dunque siamo migliori solo se impieghiamo la vita a recuperare?
Saremo più forti, se saremo più potenti? Saremo più forti una volta più potenti? Saremo mai più potenti?
Sarem(m)o solo meno poveri.
Chi ha compiuto questo elegantissimo furto?
Dunque l’umanità? Dunque l’impossibilità di mostrarci deboli, dunque la spalla su cui appoggiarmi? Era qui prima che mi distraessi. Chi ha rubato quella spalla?
Che geni, ci hanno fottuti con la scusa della corsa. Con la scusa della competitività.
Con la scusa del potere.
Con l’ansia di dover normalizzare il debito.
Con l’affaticarsi a recuperare il fiato che non potevi conservare.
Col debito, il debito economico, il debito emotivo. Il debito di fiato.
Con la scusa dell’ansia.
Quell’ingrediente il cui livello è segreto, quell’ingrediente che ti determina come persona.
Con la scusa dell’investimento. Con la scusa della resistenza.

Di tutto ciò che abbiamo perso, cosa conta davvero?

Il tempo libero. Per ridere di gusto, per ridere a lungo, senza distrarsi, ridere e basta.
E per piangere. Piangere davvero. Piangere insieme a un amico. Piangersi addosso.
Piangere a lungo, senza distrarsi, piangere e basta.
Si, ci hanno imbrogliato.
Si, abbiamo perso un’altra battaglia. 
E cazzo, stavolta si sono superati. Pensa, manco abbiamo combattuto.
Eravamo distratti.

Ci hanno sottovalutato. Ce ne eravamo già accorti.
Questo è un mondo di pazzi. Chi è normale, chiama lo psichiatra.