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“Il contrario della paura”. Rapporti tra mafia e terrorismo. La “Carta di Napoli” per il Terzo Settore

Si è tenuta a Napoli, presso la Sala del Capitolo del convento di San Domenico Maggiore, negli scorsi giorni, la presentazione del libro “Il contrario della paura. Perché terrorismo islamico e mafia possono essere sconfitti” (Mondadori, 2016), del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti.

La presentazione è stata organizzata dall’Associazione Culturale Giancarlo Siani, della rete Mediterraneo Sociale, e hanno animato il dibattito con l’autore la presidente dell’Associazione Siani, Adriana Maestro, e il presidente di Fondazione con il Sud, Carlo Borgomeo.
Scopo dell’incontro organizzato dall’Associazione Culturale Giancarlo Siani è quello di proporre una riflessione e una testimonianza culturale e politica su quello che la magistratura ha definito Rapporto CAP, cioè tra Camorra, Affari e Politica. Il Cons. Roberti la definisce “cappa, che opprime i rapporti economici e la democrazia nei territori, e che nasce proprio dalla mancanza di coraggio di un tessuto sociale e istituzionale che si arrende alla “corruzione”.

“La forza della mafia è al suo esterno”, ribadisce il procuratore nazionale antimafia.

Osserva il presidente di Mediterraneo Sociale Salvatore Esposito: “La narrazione di Franco Roberti è un esempio straordinario di equilibrio di analisi sullo stato delle strategie investigative contro mafie e terrorismo – così come sulle connessioni economico-finanziarie tra poteri politici e criminalità, sulla corruzione della dirigenza pubblica e sulla condizione culturale della resilienza di tanta parte sana della nostra società, quella napoletana in particolare”.

Non solo. In occasione della presenza del procuratore Roberti, l’Associazione Siani, presieduta da Adriana Maestro, ha presentato la “Carta di Napoli”, il cui obiettivo è sancire l’autonomia culturale del Terzo Settore dall’ “area grigia” della corruzione e delle clientele, e promuovere un rapporto più trasparente ed efficace con la Pubblica Amministrazione.

Conclude Adriana Maestro: “La Carta di Napoli afferma con forza il valore dell’indipendenza delle imprese sociali non-profit dai governi e dai poteri, la missione istituzionale di solidarietà e di inclusione e i principi di giustizia e di verità alla base della convivenza civile secondo la Costituzione Repubblicana”

Nel corso del dibattito, il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti ha espresso il proprio apprezzamento per i principi sanciti dalla Carta di Napoli.

Precisa Roberti nel suo libro: “la lotta alla criminalità organizzata passa anche per la lotta alla disoccupazione, alla dispersione scolastica, alle crescenti infiltrazioni dei capitali mafiosi nell’economia legale”. L’azione di contrasto, quindi, necessita di “fatti, leggi, scelte strategiche”.

“La mancata realizzazione dei principi costituzionali è il più grande regalo che la Repubblica possa fare alle organizzazioni mafiose. – prosegue il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti – Mi riferisco all’articolo 3 della nostra carta costituzionale, vale a dire il principio di pari dignità e uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. In questo senso è prezioso il lavoro dell’antimafia sociale, che ha il merito di diffondere e aumentare la consapevolezza del fenomeno nella società civile.

“È necessario invece indagare senza pregiudizi il rapporto tra camorra e politica, camorra ed economia, camorra e società civile, camorra e Terzo Settore: poiché il successo delle mafie risiede proprio nella capacità delle organizzazioni criminali di offrire servizi sostituendosi allo Stato e alle istituzioni locali, di venire incontro alle necessità dei cittadini, di dare ai cittadini, soprattutto agli emarginati, ai disperati, uno Stato Sociale che diversamente non otterrebbero”.

Roberti ritiene utile che il Legislatore apporti delle modifiche al codice antimafia, per poter agire più concretamente e velocemente sul piano patrimoniale, e auspica una più funzionale Agenzia per la gestione e destinazione dei bei confiscati, “che sia all’altezza del compito, gravoso per quelle porzioni di Terzo Settore, che se ne incaricano e per i territori sui quali questi beni insistono”.

Ulteriore necessità per il procuratore Roberti è quella della Procura europea per i reati transnazionali. Solo in questo modo il fenomeno della criminalità organizzata nazionale da un lato, ed il terrorismo internazionale dall’altro, e i rapporti economici che intercorrono tra di essi, possono trovare argine e controllo.

Tra i tanti temi trattati nel dibattito vi è quello della immigrazione clandestina, ed il procuratore Roberti conclude per l’erroneità del reato di immigrazione clandestina, poiché in tal modo “si perdono di vista i trafficanti”.

Una parola finale anche sul delicato ed attualissimo tema delle riforme istituzionali, con l’elogio della funzionalità del bicameralismo da parte del Cons. Roberti.

Alla presenza di Franco Roberti Mediterraneo Sociale presenta la Carta di Napoli per la legalità 4 Alla presenza di Franco Roberti Mediterraneo Sociale presenta la Carta di Napoli per la legalità 3

Alla presenza di Franco Roberti Mediterraneo Sociale presenta la Carta di Napoli per la legalità 2