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De Magistris a 1/2 ora e le scintille con Salvini

 

Oggi il sindaco di Napoli Luigi de Magistris è stato ospite di “in 1/2 ora” di Lucia Annunziata seguito, subito dopo, da Matteo Salvini con il quale ha scambiato solo pochissime, ma significative, battute.

De Magistris, incalzato dalla Annunziata che lo accomunava a Salvini sul populismo ha dichiarato:

“Non mi offendo, ma io faccio il sindaco di Napoli valorizzando l’autonomia, se populismo è produrre fascismi e nazionalismi non sono populista, ma se è connettersi con il popolo, non mi offendo, anzi da Napoli c’è una esperienza di popolo. A Napoli abbiamo coniugato rivoluzione e affidabilità di governo”

Sulla vicinanza della giunta ai centri sociali:

“I centri sociali fanno parte della gente, noi a Napoli siamo una esperienza inedita, una convergenza di autonomia, io sono anche stato contestato dai centri sociali, ma in questi 6 anni i centri sociali e i collettivi studenteschi hanno fatto attività contro la camorra, creato mense sociali e rigenerazione urbana. Se c’è un sindaco non sceriffo, ma mediatore sociale, che ascolta la gente perché il conflitto sociale non si esasperi, non è una carenza della democrazia”.

Poi la Annunziata ha ricordato l’ordinanza del ministro Minniti che ha permesso la manifestazione di Salvini a Napoli:

“La ringrazio di avere ricordato un provvedimento senza precedenti, non è mai capitato che sia stata requisita la Mostra d’Oltremare. Fra una decisione di buon senso e assecondare il capriccio di Salvini, si è preferito sequestrare la Mostra d’oltremare. Io con Minniti ho parlato. Il Comune di Napoli ha espresso con correttezza la sua posizione: non concediamo lo spazio. Ho auspicato che ci fosse una manifestazione pacifica, con satira e musica. Che mi ha detto Minniti? Io credo che tutti potevamo convenire che la soluzione di maggior buon senso era far fare la manifestazione a Salvini a 50 metri dalla mostra d’Oltremare”.

Sull’inchiesta the Queen a Napoli e il caso Romeo:

“Siamo orgogliosi che una volta insediati come amministratori abbiamo tolto a Romeo la gestione monopolistica degli immobili, non ha più contratti col Comune di Napoli. Io conoscevo il sistema Romeo e ho ritenuto che la gestione del patrimonio immobiliare non si potesse esternalizzare”.

Poi la Annunziata sposta l’attenzione sul caso Minzolini e sulla Severino che, in passato, ha visto come “protagonista” anche de Magistris:

“Io sono stato completamente assolto, invece Minzolini l’ha difeso della Casta. E’ stata una brutta pagina, una difesa di casta, una merce di scambio. La Severino è una legge che he delle luci e delle ombre ma se c’è una legge va applicata sempre”.

Finita l’intervista a de Magistris la Annunziata introduce Matteo Salvini e tenta di far salutare i due. I due si salutano e il sindaco di Napoli si congeda dicendo:

“Lo saluto e mi appello all’articolo 27 terzo comma della Costituzione”

Sia la Annunziata che Salvini non ricordano il contenuto dell’articolo e lo chiedono all’ex magistrato napoletano che risponde così:

“Non c’è bisogno che lo dica io di cosa si tratta”

Il comma terzo dell’articolo 27 della Costituzione recita:

“Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.”

Il riferimento è al giustizialismo antiumanitario di Salvini. Lo stesso Salvini, incassata la figura barbina che lo vede come aspirante uomo delle istituzioni a digiuno di conoscenza delle norme fondamentali della Carta Costituzionale, tenta di chiudere l’argomento così:

“Sono qua a parlare d’altro, non di quel poveretto che c’era lì.”