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I deputati M5s indagati a Palermo: montatura contro di noi

“Apprendiamo dalla stampa della richiesta di rinviarci a giudizio nel procedimento penale sulle firme per le ultime comunali di Palermo. Attenderemo la notificazione della richiesta, poi a Roma terremo una conferenza stampa in cui racconteremo che cosa abbiamo detto ai magistrati e le novità di peso che abbiamo fatto emergere nell’interrogatorio sostenuto di recente. Ci è chiaro – proseguono i deputati – il tentativo di levarci politicamente di mezzo per avere campo libero, attraverso una montatura ben organizzata, che salvo ripensamento del Gup i magistrati avranno modo di smascherare nel processo penale”.

Lo affermano i deputati in una dichiarazione congiunta i tre deputati M5s Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino, sospesi da Beppe Grillo dal MoVimento ma non dal gruppo parlamentare perché indagati a Palermo per le firme false sulle candidature alle Comunali del 2012.”Fino ad oggi – contrattaccano Nuti De Vita e Mannino – abbiamo subito in silenzio menzogne e insinuazioni, sia sulla scelta di sottoporci a interrogatorio una volta apprese le accuse a nostro carico, sia sulla scelta di rilasciare il saggio grafico in un secondo tempo. Le tesi accusatorie- si fondano sulle testimonianze di Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, le quali, avendone già dimostrato l’inattendibilità per marcate incongruenze, dovranno reggere nel processo. Abbiamo fiducia nella giustizia e siamo certi di poter provare la nostra innocenza e i nostri tentativi di contrastare assalti mirati al gruppo politico palermitano. A riguardo daremo i particolari nella conferenza stampa dei prossimi giorni”.

 

(askanews)