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Elezioni Comunali: Boom M5S a Roma e Torino, Sala-Parisi su filo di lana

Valente quasi out, Giachetti strappa ballottaggio; Pd spera nel secondo turno

Un boom oltre le attese del M5S, in queste comunali, a Roma e Torino, con il Pd che fatica e spera di rilanciare ai ballottaggi ma con l’incognita Roberto Giachetti, tallonato da Giorgia Meloni nella Capitale. E’ forse questo – insieme a una non scontata battaglia al fotofinish tra Giuseppe Sala e Stefano Parisi a Milano – il dato più significativo di una tornata delle Comunali che vede centrosinistra e centrodestra pagare, sotto la Mole Antonelliana, a Bologna o a Roma, le proprie divisioni interne. Dove Pd e sinistra corrono uniti, come a Cagliari con Massimo Zedda, la vittoria al primo turno è a portata di mano. E dove il centrodestra non paga le fratture tra Fi e Lega, come a Milano, si conferma ancora in grado di tallonare i Dem.

Ma è nella Capitale che, invece, i 5 Stelle possono davvero festeggiare con una Virginia Raggi primissima attorno al 37%, seguita da Giachetti poco oltre il 22% e dalla candidata Fi-Ln Meloni che incalza a poco più di un punto di distanza secondo le ultime proiezioni, mentre tardano i dati del Viminale. “Sono pronta a governare, il vento sta cambiando”, esulta Raggi mentre il blog di Beppe Grillo sentenzia: “è un risultato storico. Il M5S è lento, ma inesorabile”. Tacciono, con i risultati ancora in bilico in tarda notte, sia Giachetti sia Meloni mentre Alfio Marchini, il candidato della ‘discordia’ scelto da Silvio Berlusconi ammette la sconfitta: “serve una riflessione politica”.

E una riflessione, nel centrodestra, certamente ci sarà nelle prossime ore. Il dato è che nella battaglia tra la destra targata Meloni-Salvini e il centrodestra di colore azzurro a Roma ha vinto la prima. “Da FI c’è stata una scelta suicida”, tuona Salvini affermando che dove la Lega non sarà al ballottaggio (“voteremo tutto tranne il Pd”) e marcando nuovamente le distanze da (almeno una parte) di Fi: Antonio Tajani, infatti, annuncia che senza la Meloni al secondo turno non si inviterà a votare né il Pd né il M5S.

Pd che, riunito al Nazareno con il premier Matteo Renzi, definisce un “miracolo” il probabile accesso al ballottaggio di Giachetti dove, avverte Lorenzo Guerini, “ce la giocheremo”. Per il resto, tra i Dem il clima non può essere così euforico, sebbene Renzi più volte abbia ribadito come le Comunali non siano un test sul governo. A Milano Giuseppe Sala precede Stefano Parisi di una manciata di decimali mentre a Torino Piero Fassino supera di poco il 41%, seguito al 34% dalla sorpresa 5 Stelle Chiara Appendino. A Bologna il sindaco uscente Virginio Merola è costretto al ballottaggio con la candidata Fi-Ln Lucia Bergonzioni (tallonata dal 5S Max Bugani) mentre a Napoli vola Luigi De Magistris al 42,5%, seguito da Gianni Lettieri (attorno al 24% e con la Dem Valeria Valente verso l’esclusione.

E Napoli, così come Cosenza e, in maniera più indiretta, Grosseto, erano stati il ‘teatro’ del contestato sostegno dei verdiniani ai candidati Pd. Non sembra essere andata bene visto che il centrodestra sfonda nella città calabrese (con Mario Occhiuto verso la vittoria al primo turno) ed è in testa nella provincia maremmana. Su questo – e su un’affluenza che non va oltre il 62,1% calando di 5 punti rispetto al 2011 – nel Pd probabilmente si aprirà una riflessione con la minoranza che, potrebbe tornare in trincea anche in vista della battaglia cruciale del referendum. Quella che il premier vuole e deve vincere per forza.

(ansa)