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Fico e Taverna contro Grillo, ecco come il grande capo del M5s deciderà chi sarà rieletto

L’accordo sulla nuova legge elettorale ha fatto nascere un nuovo scontro all’interno del M5s.

La fronda interna è rappresentata dall’ala ortodossa che si è espressa tramite gli attacchi di Paola Taverna e Roberto Fico all’accordo raggiunto con le altre forze politiche. Fronda che si è rafforzata dopo una riunione congiunta di deputati e senatori tenutasi mercoledì e nella quale sono stati spiegati le regole del modello tedesco e i meccanismi per l’elezione.

Molti parlamentari, dopo mercoledì, avrebbero capito di avere ben poche chance di rielezione: il combinato disposto delle regole del modello tedesco e di quelle interne al M5s che vietano candidature multiple e legano la candidatura all’area di residenza crea uno scenario in cui ci si potrebbe trovare davanti un candidato forte nell’uninominale e un cattivo posizionamento nelle liste del proporzionale.

Qui nasce un altro problema: chi compilerà quelle liste? Nel regolamento del M5s si legge:

“Le regole relative al procedimento di candidatura e designazione a consultazioni elettorali nazionali o locali potranno essere meglio determinate dal capo politico del MoVimento 5 Stelle, d’intesa con il comitato d’appello”.

Quindi sarà Beppe Grillo, insieme a Roberta Lombardi, Vito Crimi e Giancarlo Cancellieri, molto vicino a Luigi Di Maio a compilare suddette liste e a decidere, in pratica, chi sarà rieletto e chi no.

Grillo che, nel pomeriggio, ha scritto sul suo blog :

“I portavoce del M5s devono rispettare il mandato” arrivato dal voto online sul metodo tedesco “perché il testo depositato in Commissione corrisponde al sistema votato dai nostri iscritti.”

Un chiaro segnale alla fronda interna.