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Finisce la pacchia anche per gli abusivi: Salvini dà il via agli sgomberi

dal 5 settembre in 12 città italiane, da Milano fino a Catania, inizierà la sperimentazione del taser, la pistola elettrica non letale che aiuterà migliaia di agenti a fare meglio il loro lavoro”. 

Questa è solo una delle svariate misure che il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha intenzione di attuare. Oltre ad insistere moltissimo sul tema del Taser, commentando

“Per troppo tempo le nostre Forze dell’Ordine sono state abbandonate, è nostro dovere garantire loro i migliori strumenti per poter DIFENDERE in modo adeguato il popolo italiano. Orgoglioso del lavoro quotidiano delle forze di Polizia e Carabinieri!”.

Il piano per la sicurezza si Salvini prevede inoltre un’accelerazione netta sui provvedimenti di sgombero degli immobili abusivi. Con una circolare inviata ai prefetti, ai commissari per le province autonome di Trento e Bolzano e al presidente della Regione Valle D’aosta, sono infatti iniziate le azioni contro le occupazioni abusive degli immobili, da sgomberare con “dovuta tempestività”.

La circolare del Viminale è molto chiara anche sui controlli delle condizioni sociali ed economiche degli occupanti abusivi di immobili, anche attraverso

“ogni possibile censimento degli occupanti, che deve essere condotto, nelle forme ritenute più adeguate e  dovrà essere finalizzato alla possibile identificazione degli occupanti e della composizione dei nuclei familiari, con particolare riguardo alla presenza all’interno degli stessi di minori o altre persone in condizioni di fragilità, oltre alla verifica della situazione reddituale e della condizione di regolarità di accesso e permanenza sul territorio nazionale”.

Per il ministero

“non possono essere sottovalutate le difficoltà che gli operatori sociali potranno incontrare nell’esecuzione dei suddetti accertamenti. Pur tuttavia tali operazioni devono essere condotte con la massima rapidità, sfruttando, ove possibile, le risultanze dei registri di anagrafe, o anche dei dati in possesso di altre pubbliche amministrazioni, nonché degli stessi Servizi sociali per quegli occupanti che già beneficiano di eventuali prestazioni assistenziali” ma “in ogni caso, potrà essere verificata la situazione reddituale dei diretti interessati e della loro rete parentale”.

Per il Viminale

soltanto qualora all’esito dei suddetti accertamenti si abbia fondato motivo di ritenere che i soggetti in situazione di fragilità interessati dall’esecuzione dello sgombero sarebbero privi della possibilità di soddisfare, autonomamente o attraverso il sostegno dei loro parenti, le prioritarie esigenze conseguenti alla loro condizione, i Servizi sociali dei Comuni dovranno attivare gli specifici interventi”, che – sottolinea il ministero dell’Interno – qualora “siano ritenuti sufficienti ed adeguati dai competenti uffici comunali, sulla base di una ponderata valutazione, avuto riguardo anche alle possibilità in concreto dell’Ente, non potranno essere considerati negoziabili”. “Per tutti gli altri occupanti che non si trovano in situazioni di fragilità, invece, potrà essere ritenuta sufficiente l’assunzione di forme più generali di assistenza, da rendersi nell’immediatezza dell’evento. Ad esempio, potranno essere individuate strutture provvisorie di accoglienza ove poter collocare gli occupanti per il tempo strettamente necessario all’individuazione da parte loro di soluzioni alloggiative alternative”,

aggiungono nelle direttive ai prefetti dal ministero guidato da Matteo Salvini.