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Il grillino ribelle spiega il “giochino” della polizza alla Raggi

Lui è Vittorio Bertola, fondatore del MoVimento 5 Stelle Torino che oggi però è in rotta di collisione con l’Amministrazione Appendino, pur restando all’interno del MoVimento. In un post su facebook interviene sull’affaire Raggi-Romeo e spiega quello che a suo dire è il giochino delle polizze vita:

“Visto che molti non capiscono la vicenda Raggi-Romeo, vi spiego come funziona il giochino delle polizze vita. Da parecchi anni si sono diffuse polizze vita che lo sono solo di nome; in realtà sono contenitori di soldi da investire, che però godono delle agevolazioni fiscali delle polizze vita. In particolare, sono impignorabili e permettono di nominare un beneficiario anche diverso dai propri eredi, il quale riceverà i soldi senza pagare le tasse che ci sarebbero sulla successione o sul pagamento di una fattura o di un reddito, e senza tutti i controlli su bonifici o pagamenti in contanti di importo elevato”.
“Detto quindi che la vicenda è tutta da chiarire e che bisognerà capire i dettagli della polizza e gli altri fatti, il giochino poteva funzionare così: io che voglio un favore dal futuro sindaco di Roma, prima delle elezioni prendo una polizza e lo nomino come beneficiario; dopodiché, se lui vince e mi fa il favore, io faccio passare il tempo minimo necessario e poi riscatto la polizza e lui incassa, altrimenti cambio di nuovo il beneficiario e mi tengo i soldi senza alcuna spesa. Se poi volessi essere sicuro, prima delle elezioni potrei fare la stessa cosa verso esponenti di partiti diversi, così posso poi fare il giochino chiunque sia a vincere”.
“Molte di queste polizze permettono inoltre il riscatto, pur pagando una penale, anche se l’assicurato non è morto; basta che sia trascorso qualche anno”.

Salvatore Romeo è però intervenuto sulla vicenda per sgombrare il campo da dubbi e insinuazioni. In un post sul facebook specifica che:

Solo in caso di mia morte, eventualità su cui certamente non ho scommesso, il capitale andrebbe all’eventuale beneficiario. Non avendo moglie né figli, ho indicato fra i beneficiari, sempre e solo in caso di mia morte, le persone che più stimo. E fra queste c’è anche Virginia Raggi, l’attuale sindaco di Roma, indicata come beneficiario – in caso di mia morte – di una polizza da 30mila euro il 26 gennaio 2016, quindi prima che fosse anche solo candidata sindaco della Capitale”

Bertola quindi, condividendo lo stesso status di Romeo, scrive un altro post di risposta:

“Se veramente le clausole delle polizze che ha fatto sono tali da impedire un incasso anticipato a favore del terzo beneficiario tranne che in caso di morte, ovviamente decade l’idea che possano essere un escamotage per un pagamento da fare a breve, ma questo lo verificheranno i magistrati”

Poi l’affondo finale:

“Sono un po’ geloso perché a me nessuno “per amicizia e stima” ha mai intestato a mia insaputa una polizza vita da 30.000 euro, né io ho mai ricambiato a mia insaputa questo gesto di amicizia triplicando lo stipendio del mio amico; qualunque sia stato il meccanismo dietro a tutto questo, la mia valutazione personale è che contenga comunque un enorme conflitto di interessi, e che sia totalmente inopportuno e inadatto a chi dichiara di voler gestire la cosa pubblica più onestamente degli altri”