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Gruppo cattolico fa causa a sito di incontri. Perde e paga le spese

“E rivolgendosi alle cornute
Le apostrofò con parole argute
“Il furto d’amore sarà punito”
Disse “All’ordine costituito”

E quelle andarono dal commissario
E dissero senza parafrasare
“Quella schifosa ha già troppi clienti
Più di un consorzio alimentare”

Così recita Bocca di Rosa, una famosissima canzone di Fabrizio De Andrè, in cui le ‘comari’ del paesino si ribellano ad una donna di ‘facili costumi’ che arriva nel paesino e ne sconvolge gli equilibri (matrimoniali).

Probabilmente questa canzone sarà venuta in mente anche ad un’associazione cattolica parigina che ha deciso di portare in tribunale il sito di incontri extraconiugali Gleeden, a cui rimproverava di fare un commercio ‘illecito e antisociale’ promuovendo l’infedeltà.

Secondo la Confederazione nazionale delle associazioni famiglie cattoliche, Blackdivine, la società a cui appartiene Gleeden, concludeva dei contratti illeciti con i suoi clienti, perché avrebbe violato l’articolo 212 del codice civile che prevede che ‘gli sposi si devono reciprocamente rispetto, fedeltà, soccorso e assistenza’.

A differenza di ‘Bocca di Rosa’, il sito Gleeden non è stato costretto a lasciare il paesino, bensì ha vinto la causa. Il tribunale di Parigi infatti, ha dato torto all’associazione considerando che possono esserci delle eccezioni all’obbligo della fedeltà.

‘La violazione di quest’obbligo può non essere ritenuta come una colpa, e causa di divorzio, sia per esempio perché gli sposi si sono sciolti di comune accordo da quest’obbligo, sia perché l’infedeltà di uno sposo può essere scusata dall’infedeltà dell’altro’.

L’associazione è stata inoltre condannata a versare 2000 euro di indennità processuali a Blackdivine.