Segnala a Zazoom - Blog Directory

Imposimato scarica i 5stelle: Di Maio un incapace

In una conversazione con Jacopo Iacoboni apparsa sull’edizione odierna di LA STAMPA, Il presidente onorario aggiunto di Cassazione esprime giudizi molto severi nei confronti di alcuni dirigenti del Movimento 5 Stelle: in particolare durissimo su Luigi Di Maio e sulla sua gestione per quanto riguarda la legge elettorale.

Le considerazioni di Imposimato, va detto, sono pre-tornata elettorale di domenica. Le critiche contenute durante l’intervista-conversazione vanno ad aggiungersi ad altre espresse  in questi mesi: sullo stadio della Roma, ad esempio. A tal proposito, lo stesso Imposimato era intervenuto così sulla sua pagina Facebook:

Cari amici ,solidarietà e stima all’architetto Cristina Grancio, vice presidente commissione urbanistica Comune di Roma, per il giusto rifiuto di votare al buio la pubblica utilità dello stadio Tor d Valle, senza avere accertato la complessa vicenda relativa al terreno su cui dovrebbe sorgere lo stadio . L’architetto Grancio , che agisce in difesa del bene comune e chiede trasparenza e controllo , si limita a fare propri i dubbi emersi nell’atto di significazione notificato ex art 9 D LGS 241/1990 al sindaco Virginia Raggi circa la stabilità economica finanziaria della Eurnova spa . Appare non solo legittimo quanto doveroso che l’Amministrazione di Roma Capitale consideri circostanze e documenti allegati all’atto di significazione nella istruttoria ad hoc e consenta ai cittadini firmatari, portatori di interessi in quanto residenti nell’area interessata al progetto edificatorio, di partecipare al procedimento amministrativo .Tanto più che , stando a notizie del Corriere della Sera 10 giugno 2017 <<emerge che sarebbero a carico dei cittadini romani 45 milioni di euro di spese, (che inizialmente incombevano su chi doveva realizzare lo stadio), per alcune opere>> . Scrive ancora il Corriere <<il punto di forza del progetto stadio è sempre stato il costo zero per le casse pubbliche …. i costi delle opere pubbliche sono sempre stati integralmente a carico del soggetto privato, cioè la Roma e Eurnova>> (Corriere della Sera 10 giugno 2017 ). Mentre il consigliere Francesco Sanvitto denuncia che si useranno fondi pubblici per espropriare i terreni dei privati>> ( la Repubblica 10 giugno 2017). Siamo orgogliosi che al Comune di Roma ci siano amministratori ed esperti del calibro di Cristina Grancio.

Parole poi confermate durante l’intervista:

Cosa sta succedendo, Imposimato? Il Movimento ha ormai tradito se stesso?  
Ho scritto un post su Facebook per difendere una ottima cinque stelle, Cristina Grancio, vicepresidente della commissione urbanistica, che si rifiuta di votare al buio la pubblica utilità dello stadio, sollevando obiezioni serissime alla Raggi. La situazione è ingarbugliata. In un atto di significazione notificato al sindaco (ex art 9 D Lgs 241/1990) sono stati avanzati seri dubbi sulla stabilità economica finanziaria della Eurnova spa di Parnasi. L’impresa potrebbe essere coinvolta in una procedura fallimentare. Questo, domando alla Raggi, cosa significherebbe, per i cittadini romani? In più sarebbero a carico dei cittadini, cioè anche mio, 45 milioni di spese, che inizialmente incombevano su chi doveva realizzare lo stadio. È questo, il Movimento dei cittadini?». 

A domanda poi risponde di non aver rapporti con il primo cittadino di Roma:

La Raggi le ha mai dato ascolto?  
«Non ho rapporti con la Raggi». 
E con Grillo e Davide Casaleggio? Cosa succede tra voi?  
«Grillo lasciamo perdere, non parlo con Grillo. Ho un buon rapporto con Davide Casaleggio, ma ultimamente le sue scelte mi lasciano perplesso». 

In particolare, però ci si concentra sull’accordo (poi fallito) voluto da Davide Casaleggio e Di Maio sulla legge elettorale. Sempre sul sociale network, il magistrato aveva affermato che:

Cari amici, mi sono battuto contro la mostruosa legge elettorale sia con post diffusi alla vigilia della votazione in aula sia con una pubblica analisi sottoposta all’esame di David Casaleggio che mi ha onorato della sua attenzione. Un disastro che non garantiva preferenze e governabilità e lasciava spazio a un personaggio come Silvio Berlusconi che, secondo ciò che ho scritto in Repubblica delle stragi ( NewtonCompton 2012) aveva costruito, stante accuse mai smentite, un Governo durato 20 anni sulle stragi, a partire da via D’Amelio .
Non c’era bisogno delle attuali rivelazioni di Giuseppe Graviano per saperlo. Era già scritto in quel libro mai smentito <<A parlare dei possibili mandanti e delle ragioni della strage di via D’amelio fu Gaspare Spatuzza, detto a tignusu, il killer di Padre Puglisi. Il primo incontro confessione lo ebbe in località segreta del marzo 2008 con il procuratore nazionale antimafia Pi Grasso.( La Repubblica ib 2012 p311) Gli anticipò dichiarazioni molto importanti sui mandanti delle stragi alle quali aveva partecipato per incarico dei fratelli Filippo e Giuseppe Graviano. Con la sua audizione al Procuratore capo di Caltanissetta, il dottor Lari, pose le premesse per la cancellazione di otto ingiuste condanne all’ergastolo dovute a falsi pentiti. Raccontò nei minimi dettagli la preparazione e la dinamica dell’attentato di via D’Amelio>> ( Imposimato la Repubblica stragi N Compton ed 2012: Lo Bianco e Rizza L’agenda Nera della Seconda Repubblica Chiare lettere Milano 2010) << Spatuzza rivelò ai magistrati l’incontro del luglio 1993 con Giuseppe Graviano, in campo Felice di Roccella Palermo. Graviano gli avrebbe spiegato la ragione dell’accordo politico concluso con Berlusconi e Dell’Utri, indicati dal boss come i nuovi interlocutori di Cosa Nostra>>( Imposimato ib 2012). << Al di là delle ragioni della controversa operazione , resta il fatto certo e documentale , ammesso da entrambi gli interessati , che l’ex Presidente del Consiglio ( Berlusconi nda) abbia versato l’equivalente di ottanta miliardi di lire ( sic) a Marcello Dell’Utri>>( Imposimato ib p 312) Spatuzza ancora: <<Abbiamo ottenuto quello che volevamo; c’era di mezzo un nostro compaesano Dell’Utri, una persona vicinissima a noi, qualcosa di più di Berlusconi>>( Imposimato Repubblica stragi newton compton 2012 p 312 ). Quello stesso Berlusconi cui faceva riferimento una lettera del 22 giugno 1984 che mi fu inviata da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino( F Imposimato ib 2012 p 315-316 )
Non ho mai avuto alcuna smentita a queste pubblicazioni.
Domanda :può essere accettata l’alleanza, anche solo per la legge elettorale, del M5S con chi è accusato di avere partecipato alle stragi, di cui molti sembrano essersi dimenticati, al di là delle commemorazioni ufficiali? E perché non è mai stata promossa l’azione penale sulla base di accuse circostanziate di pentiti giudicati attendibili?

Poi l’affondo su Di Maio:

Qualcuno lo sta affossando deliberatamente?  
«È più una questione di incapacità. Per me è stata una delusione Luigi Di Maio. L’ho sostenuto, ma non credo sia all’altezza della situazione. Se tu ti metti a fare una legge elettorale così sballata, fatta di nominati, con un accordo opaco con Renzi e Berlusconi, vuol dire che non sei capace». 

Infine, vengono analizzate alcune situazioni interne ed alcuni comportamenti del Movimento: una mancanza strutturale su alcune tematiche fondamentali che denota quasi una prerogativa dei 5stelle: un vivere su contrasti senza  mai giungere ad una presa di posizione. Tuttavia lo stesso Imposimato individua in quella parte di dissenso proprio lo strumento adeguato in grado di salvare i Pentastellati.

È vero che era stato invitato alla convention della Casaleggio a Ivrea e ha deciso di non andare?  
«Come l’ha saputo? Ero stato invitato ma, pensi lei, a sentire, non a parlare. Le pare normale? Io, che sono stato il candidato al Quirinale del Movimento? Io, che sono un simbolo per loro, il giudice coraggio per i ragazzi grillini? E invece a parlare c’erano personaggi come De Masi. Perché, ho pensato, devo andare ad ascoltare uno che ha fatto campagna per il sì al referendum? E poi avevano chiamato gente della Trilateral, si rende conto? La grande sostenitrice del governo Renzi. Hanno poi fatto un incontro sulla giustizia, chiamando Cantone, e non me…». 
Come se lo spiega?  
«Certamente il M5S vive di contrasti interni. Io sono contro le correnti, ma sono anche per il dissenso motivato. E se non sono d’accordo, lo dico. Scrivo e parlo per quella parte di Movimento che vuole salvare il Movimento».