Inchiesta Consip, per la telefonata tra Renzi padre e figlio indagato il giornalista Marco Lillo
Non si placa la querelle scoppiata tra Matteo Renzi e il giornalista de “Il Fatto Quotidiano” Marco Lillo per la pubblicazione della conversazione telefonica tra l’ex Premier e suo padre, Tiziano Renzi.
Marco Lillo, giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, è indagato dalla Procura di Roma per il reato di arbitraria pubblicazione di atti di un procedimento penale, in merito alla telefonata del 2 marzo scorso tra Matteo Renzi e suo padre Tiziano, quest’ultimo indagato, nell’ambito dell’inchiesta Consip, per traffico di influenze illecite.
La notizia dell’iscrizione di Marco Lillo nel registro degli indagati, coperta, tra l’altro, da segreto, è stata data dall’Ansa che scrive:
“La telefonata tra l’ex Premier e il padre, ritenuta penalmente irrilevante, ha determinato l’apertura dell’ ennesimo fascicolo. Violazione del segreto d’ufficio, contro ignoti, e arbitraria pubblicazione di atti di un procedimento penale – con iscrizione nel registro degli indagati del giornalista del Fatto Quotidiano, Marco Lillo -, i reati configurati”.