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Inchiesta Consip, Renzi al padre:”I tuoi amici mi fanno schifo”

Inchiesta Consip. Marco Lillo, giornalista del Fatto Quotidiano – indagato per la fuga di notizia dell’inchiesta Consip -, ha pubblicato ancora stralci di conversazioni intercorse tra l’ex Premier Matteo Renzi e suo padre Tiziano.

Dalle conversazioni intercorse tra Matteo Renzi e suo padre Tiziano, pubblicate al Fatto Quotidiano, emerge la rabbia dell’ex Premier nei confronti del padre. Rabbia che, secondo Marco Lillo – il quale ha già in passato palesato i suoi dubbi circa la sincerità di Matteo Renzi–  è stata il frutto della consapevolezza del Segretario del Pd di essere intercettato, ragion per cui, secondo Lillo, Renzi jr ha abbassato il tiro ed ha palesato la sua amarezza per il comportamento del padre.

La conversazione in questione risale al 25 dicembre 2016. Matteo Renzi scrive al padre Tiziano:

“Allora, non posso parlarti su whatsup perché da stamani ho il telefonino impazzito. Hanno pubblicato sui Social il mio numero, puoi immaginare il casino.Se vuoi parlare dal punto di vista umano, mi parli. Sul resto, se sei convinto che tutte le persone che incontri siano perbene, sopporti ancora per un po’ il fango e la merda. Su Facebook non ti iscrivi. Nel modo più assoluto. Il contraddittorio lo fai dai Pm, non sui media diventando una macchietta. Io avevo voglia di lasciare. Non lo faccio solo per rispetto alle persone che ci hanno votato, almeno fino alle elezioni politiche. Dunque, se continuo, tu non puoi fare il cazzo che ti pare. Finché io sono un personaggio pubblico, tu per cortesia evita ogni stronzata come quella di aprire un account Facebook. Querela chi vuoi querelare ma non fare cazzate. Grazie”.

La risposta di Tiziano Renzi risulta essere lapidaria:

“Ok” – poi, dopo qualche minuto, chiede al figlio – “Riesco a vederti due minuti domani?”

Matteo Renzi risponde:

“Ok. Ma non fare cazzate, non scrivere su Facebook, non vivere questa fase come un rodeo. Se davvero non hai fatto nulla, e non ne dubito, la verità viene fuori. Prima o poi ma viene fuori. A domani, ci sentiamo per telefono per fissare”.

Intanto l’inchiesta Consip cresce e gli amici di babbo Renzi iniziano a rendere dichiarazioni ai giornali. Il caso di Luigi Dagostino, che ha creato con Renzi senior la Party srl, e che sostiene che “da quando il figlio è diventato presidente del Consiglio, qualcuno gli dà da lavorare”.

L’ex Premier incalza il padre a seguito di questa dichiarazione resa da Dagostino:

“Io non so che dirti. L’intervista di quello lì mi conferma nel giudizio: la stragrande maggioranza di quelli che ti circondano mi fanno vomitare”.