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Investimenti sicuri? In Germania si sceglie la cassaforte

Ha fatto sorridere in molti la notizia dell’incredibile boom di vendite della Burg-Waechter KG, colosso della produzione di cassette di ferro in Germania. In realtà, c’è da riflettere sull’esigenza di sicurezza economica delle persone, che sta investendo anche l’Italia, alla ricerca di approdi affidabili per il risparmio.

La notizia ha fatto il giro del web, suscitando qualche sorriso tra i lettori meno accorti: l’azienda Burg-Waechter KG, il più grande produttore tedesco di inespugnabili cassette di ferro, sta avendo negli ultimi mesi un vero e proprio boom di richieste di questo particolare prodotto. In particolare, le vendite di casseforti casalinghe nella sola Germania sono aumentate del 25 per cento in un solo anno, sulla scia di una domanda che, come il capo delle vendite Dietmar Schake, è “significativamente più alta da parte dei privati, principalmente in Germania”.

La Germania punta sulle casseforti. Andando ad approfondire le informazioni in arrivo dalla Germania, però, si scopre che questo “caso” non è sporadico, visto che il trend di rialzo ha interessato anche aziende concorrenti come Format Tresorbau GmbH e Hartmann Tresore. Per questo, gli analisti hanno studiato le motivazioni di questo boom, scoprendo che una delle principali spinte arriva dalla prospettiva di tassi di interesse negativi, che in qualche modo incentiva i tedeschi ad abbandonare le banche e i costosi conti corrente.

Metodi casalinghi di risparmio. Insomma, nel Paese più solido d’Europa i risparmiatori stanno tornando ai vecchi sistemi di accumulo, puntando sulla liquidità a dispetto dell’affido a istituti di credito, al punto che conservare il denaro in casa è diventato di nuovo di moda tra i cittadini tedeschi. E l’Italia non sembra distante dal copiare questo modello, anche per la crisi che sta investendo – ancora una volta – il sistema bancario nazionale, che porta sempre più persone a essere sfiduciate da questo tipo di istituzioni.

Meglio l’investimento sicuro e remunerato. Come detto, tassi di interesse bassi o addirittura nulli, uniti alle spese di gestione elevate, provocano un progressivo allontanamento dei clienti dai conti corrente tradizionali, aprendo così la strada a forme differenti di investimento finanziario. È bene dunque sapere che esistono opportunità alternative e molto più convenienti per i risparmiatori: basta guardare i prospetti di Conto Facto, il prodotto lanciato ormai due anni fa dall’affidabile Banca Farmafactoring, per vedere con i nostri occhi come il rendimento conto deposito sia molto più alto rispetto alle altre forme di deposito di denaro, come libretto di risparmio o buoni fruttiferi postali.

Il problema della povertà in Italia. Se questo è lo scenario per chi riesce a risparmiare anche quote piccole, molto più preoccupante è invece il quadro che emerge dall’ultima analisi di Repubblica, basata su dati Openpolis, che descrive un Italia molto più povera del passato, in cui la crisi ha colpito oltre 4,6 milioni di persone, quota raddoppiata rispetto a dieci anni fa. Come si legge nell’articolo, infatti, la povertà “si è allargata a macchia d’olio, ha finito col mettere in ginocchio intere famiglie. Ha snervato e fiaccato i giovani. Ed è più che raddoppiata nell’arco degli ultimi dieci anni”.

Italia in crisi acuta. Nel nostro Paese, infatti, 4,6 milioni di persone vivono nell’indigenza assoluta, ovvero che che non possono permettersi spese essenziali come quelle per gli alimenti, la casa, i vestiti, i mezzi per spostarsi né le medicine. Parliamo di una percentuale di quasi l’8% del totale dei residenti in Italia; nel 2005, prima della crisi, un’epoca che sembra oggi lontanissima, la quota non raggiungeva i 2 milioni (il 3,3% del totale), e l’incremento attuale interessa tutte le aree della Penisola, con i bisognosi al Nord che sono addirittura triplicati. 

 Gianluca Bottiglieri