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Istat Italia,povertà record.Di Maio:’Subito reddito di cittadinanza’

Il rapporto annuale dell’Istat, pubblicato qualche ora fa, offre un’immagine impietosa del nostro Paese. Gli Italiani sono sempre più poveri è crescono anche quelli in povertà assoluta, ovvero quelli che non dispongono delle risorse primarie come l’acqua o il cibo.

Il rapporto dell’Istat è quindi in linea con quello dell’Eurostat per il quale l’Italia è il Paese che ha più poveri in Europa. Oltre 5 milioni di persone vivono in povertà assoluta. Nel dettaglio l’Istat stima che nel 2017 siano un milione e 778 mila le famiglie residenti in tale condizione, per un totale di 5 milioni e 58mila individui.

A soffrire di più sono le persone del SUD. Nel 2017 le stime indicano in 854mila i nuclei residenti nel Mezzogiorno in condizioni di povertà (circa 1 su 10), in crescita rispetto ai 699mila dell’anno precedente. L’incidenza è del 10,3%, a fronte dell’8,5% del 2016.

Le soglie di povertà assoluta sono calcolate dall’Istat su base territoriale considerando la capacità di spesa mensile. Per un adulto solo corrispondono a 826 euro in una grande città del Nord a scedere fino ai 526 euro di un piccolo comune del Mezzogiorno.

Cresce anche la povertà relativa, ovvero la percentuale di famiglie e persone che hanno una capacità di spesa inferiore alla “linea di povertà” calcolata dall’Istat sulla base delle spesa mensile pro capite del Paese. Per quanto riguarda l’incidenza di povertà relativa, emerge che la regione più in difficoltà è la Calabria con il 35,3 davanti alla Sicilia (29%), alla Basilicata (21,8%) e alla Puglia (21,6%). Segue la Campania con il 24,4%. Al Nord i valori di incidenza più bassi, con il dato positivo della Valle d’Aosta (4,4%), seguita da Emilia-Romagna (4,6%), Trentino Alto Adige (4,9%), Lombardia (5,5%). Al Centro bene la Toscana (5,9%), davanti a Lazio (8,2%) e Marche (8,8%).

Povertà relativa

Nel 2017 si stima che ci siano 3 milioni e 171mila famiglie in povertà relativa, con un’incidenza salita dal 10,6% del 2016 al 12,3%, e 9milioni 368mila individui, con un’incidenza salita dal 14,0% al 15,6%. Di questi ultimi 4 milioni e 669mila sono donne, 2 milioni 156mila sono minori e quasi 1 milione 400mila sono anziani. Si confermano in particolare difficoltà le famiglie degli stranieri con un’incidenza della povertà assoluta salita dal 25,7% al 29,2% ed un’incidenza della povertà relativa che arriva al 34,5%. 

Questi dati non hanno lasciato in silenzio il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che ha sottolineato, ora più che mai, la necessità del reddito di cittadinanza:

“Finalmente il Reddito di Cittadinanza viene riconosciuto per quello che è: un diritto del cittadino. Non sono dei grillini a dirlo”.

Di Maio commenta così le parole del Procuratore Generale della Corte dei Conti:

“Il reddito di cittadinanza è una misura urgente, di primaria importanza anche alla luce dei dati diffusi oggi dall’Istat che parlano del record di povertà dal 2005: ci sono oltre 5 milioni di poveri assoluti in Italia”. Per “poveri assoluti”, “l’Istat intende coloro che non possono affrontare la spesa mensile sufficiente ad acquistare beni e servizi considerati essenziali per uno standard di vita minimamente accettabile. Non è più possibile andare avanti così e non c’è più tempo da perdere”