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La mappa del razzismo in Europa: a cosa associano la parola “nero” i bianchi europei

La domanda è: quanto sono razzisti i paesi europei e se, in questa corsa a perdere, ve ne sia uno del Vecchio Continente che merita lo scettro di “re d’Europa”? Ce lo mostra una mappa di Mind Hacks basandosi sull’idea di come vengono associate, in Europa, le persone di colore ad considerazioni negative.

Mind Hacks è un blog che tratta di  neuroscienza e  psicologia: gli articoli sono prevalentemente notizie e commenti su problemi riguardanti il funzionamento del cervello e la mente in generale. L’elaborazione della  mappa si basa su dati, provenienti da 288.076 cittadini europei “bianchi”, raccolti dai ricercatori di Harvard tra il 2002 e il 2015.

La mappa si basa su punteggi sull’Implicit Association Test – un test psicologico basato sulla reazione, progettato per misurare il pregiudizio razziale implicito (che non può essere riflesso nel comportamento delle persone). Il blu mostra bassi livelli di pregiudizio razziale e il rosso mostra livelli elevati – con picchi europei in paesi come la Repubblica Ceca e altre nazioni dell’Europa dell’Est.

Il dato estremamente interessante secondo Mind Hacks è questo:

Sia negli Stati Uniti, dove questa misura è stata sviluppata, che in tutta Europa (mostrato qui per la prima volta), il test mostra che le persone siano più lente ad associare la parola “Blackness” a parole positive come” Good “o” Nice “: la parola viene associata a concetti negativi come “Bad” o “Evil”.

Quindi lo studio  mostra come facilmente gli europei bianchi in Europa associano “facce nere” con idee negative. Lo IAT menzionato in precedenza misura i “comportamenti razziali impliciti”. L’idea interessante  è che gli atteggiamenti impliciti riflettano le associazioni automatiche che abbiamo nelle nostre menti e che questi si sviluppano e sono condizionate negli anni dalla società in cui si vive. Anche se un individuo in sé  ha credenze non razziste, è la cultura e la stessa società in cui vive che “crea”idee associate alla razza  e che, soprattutto,porta a descrivere persone di diverse etnie in modi che possono essere positivi o meno.

In questi termini l’IAT risulta essere più utile se i punteggi individuali vengono sommati per fornire una visione globale della società in cui viviamo. Secondo Mind Hacks,  I risultati mostrati nella mappa forniscono dati ad un qualcosa sui cui già si sospettava: In Europa i comportamenti “razziali” non sono mai imparziali. La parola “blackness” genera associazioni negative per gli europei “bianchi” e ci sono modelli interessanti sul come queste “associazioni negative” variano nei vari paesi del “Vecchio Contintente”:

Ovviamente lo stesso studio tende a precisare che:

Il campione riflette un sottoinsieme della popolazione europea che è più esperto di internet di quello tipico: probabilmente più giovane e probabilmente più cosmopolita (sia perché possono leggere un sito internet in inglese, sia dal fatto che erano interessati  fare un test sul “razzismo implicito”). Questi fattori possono sottovalutare l’estensione del razzismo implicito in ciascun paese.