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Il PD e le alleanze: L’idea referendum divide il partito

La possibilità di indire un referendum sul da farsi crea le prime scissioni

Il PD rischia seriamente una scissione interna in merito alla possibilità di appoggiare un potenziale governo 5 stelle. Anche solo l’idea di un referendum per decidere il da farsi divide il partito.

Sempre più numerosa la frangia favorevole ad un’alleanza con il M5s, alla quale si aggiunge anche  Sergio Chiamparino, Governatore del Piemonte e ultimamente Ettore Rosato che ha dichiarato:

Su decisioni importanti potrebbe essere utile una consultazione tra gli iscritti.

Di contro piomba senza mezzi termini Carlo Calenda che forte della sua spontaneità chiude così la questione:

Se il PD va a fare il governo con i 5 stelle, la mia sarà l’iscrizione al partito più breve della storia.

La tensione è alta e, purtroppo, anche le ultime dichiarazioni di Walter Veltroni hanno sortito l’effetto contrario. Una delle anime più diplomatiche e concilianti del PD si era espresso in favore di un dialogo con il M5S  al fine di recuperare una parte dell’elettorato passata all’altra parte.

Sommerso dalle critiche anche lui.

Orfini, dal canto suo, mantiene la linea dura e pura, sintetizzata da poche parole durissime:

Drammatico sarebbe pensare di far partire una legislatura con Di Maio solo per avere un Presidente della Repubblica PD.

La sua scure si abbatte anche su Paolo Gentiloni:

Ha favorito la sconfitta elettorale, poichè non aveva un grande consenso e prolungando la legislatura ci ha fatto apparire come quelli dell’establishment, mentre altri facevano opposizione per il popolo.

I veri problemi il PD li incontrerà qualora dovesse verificarsi l’impossibilità di un governo Di Maio o Salvini e quindi la proposta di un governo con tutti, al quale difficilmente ci si potrà sottrarre.