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La scandalosa anomalia di Muntari: esempio per l’ONU, Squalificato in Italia

Fa ancora discutere la squalifica che il Giudice Sportivo, applicando in modo rigido il regolamento, ha comminato a Sulley Muntari.

Il giocatore Ghanese è stato appiedato per una giornata per aver difeso il proprio diritto all’uguaglianza, lasciando il campo “senza autorizzazione del direttore di gara”.

Piuttosto fantasiosa invece la giustificazione:

” Considerato che i pur deprecabili cori di discriminazione razziale sono stati percepiti nell’impianto in virtù anche della protesta silenziosa in atto dei tifosi (come segnalato dagli stessi rappresentanti della Procura federale) ma, essendo stati intonati da un numero approssimativo di soli dieci sostenitori e dunque meno dell’1% del numero degli occupanti del settore (circa duemila), non integrano dunque il presupposto della dimensione minima che insieme a quello della percezione reale è alla base della punibilità dei comportamenti in questione, peraltro non percepiti dagli Ufficiali di gara (come refertato dall’Arbitro), a norma dell’art. 11, comma 3, CGS”.

Come se un solo ululato razzista sia diverso da 20000 intonati in contemporanea.

A renderci ancora più ridicoli, è stato l’intervento dell’alto commissariato dell’ONUZeid Ra’ad al-Hussein, a sostegno del gesto di Muntari, considerato un vero e proprio esempio:

“Muntari è stato un’ispirazione per tutti noi sul tema dei diritti umani, il razzismo e le espressioni di fanatismo non devono essere tollerate nei grandi eventi sportivi”

Il nostro Paese, ancora indissolubilmente legato a gretti retaggi culturali, già nel 2003 era balzato agli occhi della cronaca sportiva e non solo, quando Kevin Prince Boateng, lasciò anzitempo il campo di gioco per i beceri ululati in una amichevole del Milan a Busto Arsizio.

Credete che da quell’episodio sia cambiato qualcosa in Italia? Assolutamente no, basti pensare come questi siano atteggiamenti perfettamente radicati nell’ultras medio: secondo l’ultimo report dell’Osservatorio, nel 2014/2015 in serie A si sono registrati ben 28 episodi di razzismo, con una media inquetante di tre al mese.

Quindi caro Giudice Sportivo, va bene seguire alla lettera il regolamento, ma un pò di buonsenso dove lo mettiamo?

Serve altro, mio amato calcio, serve di più